Giuseppe De Gregorio opere 1935-2004

Totem dello stregone, fine anni ‘70
olio su tela, cm. 100×80

SPOLETO – La mostra Giuseppe De Gregorio opere 1935-2004. Il Gruppo di Spoleto. Ultimo naturalismo e informale al Premio Spoleto è incentrata sull’artista spoletino, nato nel 1920 e scomparso nel 2007, inserito nel contesto storico-artistico del proprio tempo.

La prima sezione è legata agli inediti figurativi realizzati in giovane età e quelli di poco successivi legati a tematiche d’impegno sociale. La seconda sezione è dedicata alla stagione informale che dalle influenze romane passa a quelle dell’ultimo naturalismo. Nodo cruciale della vicenda è il Premio Spoleto, evento nato per volontà degli stessi spoletini nel 1953, grazie al quale Francesco Arcangeli, critico d’arte già assistente di Longhi a Bologna, arriva in città come membro della giuria portando le sue teorie e alcuni esponenti di quella tendenza che stava teorizzando come Ennio Morlotti e Mattia Moreni. Tali influenze portarono De Gregorio a cambiare in parte il proprio orientamento, ma ciò non coinvolse solo lui poiché accanto aveva altri amici pittori con i quali aveva instaurato un sodalizio artistico: Filippo Marignoli, Bruno Toscano, Ugo Rambaldi, Piero Raspi, Giannetto Orsini. Proprio Arcangeli compatterà questi giovani che si costituirono in un vero e proprio gruppo artistico che si presentò per la prima volta nel 1954 a Roma: il Gruppo di Spoleto. La mostra indaga quindi non solo De Gregorio, presentato con un centinaio di opere, molte inedite, ma anche le esperienze del gruppo dedicando ad essa una sezione con due opere ciascun artista; l’altra presenta gli artisti che grazie ad Arcangeli presero parte al Premio Spoleto nell’arco di undici anni dal 1953 al 1963 le cui opere vincitrici di premi sono rimaste nella raccolta della galleria Civica di Palazzo Collicola. Luogo che oggi, grazie a questa mostra, rivive quel fermento che portò Spoleto a non essere più una solo un’illustre città di provincia, ma un vero e proprio luogo privilegiato per le arti visive contemporanee. Dopo tale sezione storica, che culmina con le opere del 1964 di De Gregorio, quelle che parteciparono alla Biennale di Venezia, la mostra inizia un percorso suddiviso per tematiche poiché l’artista, per tutta la sua intensa attività, lavorò ad alcuni soggetti privilegiati: La natura, sia vegetale che animale, quindi alberi, foglie, colline e quant’altro; il mare e le sue creature, particolarmente affascinato da mondo dei fondali con i suoi crostacei, conchiglie e molluschi o il mondo dei pescatori, con le loro barche e reti da pesca, spesso tradotte nella condizione decadente del “rottame”; poi altre suggestioni come quelle legate alla magia e credenze popolari: in mostra si trovano infatti opere ispirate al malocchio, alle fattucchiere e a tutto quel mondo nascosto che si cela nei riti e nel mito, richiamato quest’ultimo attraverso riferimenti al minotauro e ai tanti bucrani che nel tempo dipinse. La storia è un altro argomento privilegiato di De Gregorio, fatto di soldati e antichi duchi longobardi come Teodelapio o Faroaldo, entrambi legati alla storia di Spoleto. Chiude infine una sezione legata alle opere ispirate all’arte sacra, della quale si sono anche riscoperte opere realizzate su commissione come quelle per la Cappella dell’Istituto San Giuseppe delle suore della Sacra Famiglia del 1960: un grande crocefisso di più di tre metri per oltre due, figurativo, e sul lato destro della stessa cappella un impegnativo ciclo sulle Storie vita di Gesù. Un altro lavoro di genere sacro, imponente per dimensioni, De Gregorio lo realizzò nel 1975 per la sede romana delle Suore della Sacra Famiglia, un grande dipinto di più di tre metri di altezza per oltre cinque, formato da numerosi pannelli con il tema della Sacra Famiglia, portato da tempo nella cappella dell’Istituto Nazareno di Spoleto della stessa congregazione. Queste opere, insieme a quelle collocate permanentemente al Liceo artistico Leoncillo Leonardi e alla Scuola Media Dante Alighieri costituiscono un breve itinerario della pittura “in situ” di De Gregorio poco conosciuta ai più.

Giuseppe De Gregorio è nato a Spoleto nel 1920. Nel 1956 partecipa alla Quadriennale di Roma e, successivamente, ad altre due edizioni (1966 e 1986). Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia ed è presente a numerose mostre collettive nazionali e internazionali. La sua prima mostra personale è del 1958 e si tiene alla galleria L’Attico di Bruno Sargentini a Roma. Questa di Spoleto è la prima mostra antologica dopo la scomparsa avvenuta nel 2007.

La mostra Giuseppe De Gregorio opere 1935-2004. Il Gruppo di Spoleto. Ultimo naturalismo e informale al Premio Spoleto è incentrata sull’artista spoletino, nato nel 1920 e scomparso nel 2007, inserito nel contesto storico-artistico del proprio tempo.

La prima sezione è legata agli inediti figurativi realizzati in giovane età e quelli di poco successivi legati a tematiche d’impegno sociale. La seconda sezione è dedicata alla stagione informale che dalle influenze romane passa a quelle dell’ultimo naturalismo. Nodo cruciale della vicenda è il Premio Spoleto, evento nato per volontà degli stessi spoletini nel 1953, grazie al quale Francesco Arcangeli, critico d’arte già assistente di Longhi a Bologna, arriva in città come membro della giuria portando le sue teorie e alcuni esponenti di quella tendenza che stava teorizzando come Ennio Morlotti e Mattia Moreni. Tali influenze portarono De Gregorio a cambiare in parte il proprio orientamento, ma ciò non coinvolse solo lui poiché accanto aveva altri amici pittori con i quali aveva instaurato un sodalizio artistico: Filippo Marignoli, Bruno Toscano, Ugo Rambaldi, Piero Raspi, Giannetto Orsini. Proprio Arcangeli compatterà questi giovani che si costituirono in un vero e proprio gruppo artistico che si presentò per la prima volta nel 1954 a Roma: il Gruppo di Spoleto. La mostra indaga quindi non solo De Gregorio, presentato con un centinaio di opere, molte inedite, ma anche le esperienze del gruppo dedicando ad essa una sezione con due opere ciascun artista; l’altra presenta gli artisti che grazie ad Arcangeli presero parte al Premio Spoleto nell’arco di undici anni dal 1953 al 1963 le cui opere  vincitrici di premi sono rimaste nella raccolta della galleria Civica di Palazzo Collicola. Luogo che oggi, grazie a questa mostra, rivive quel fermento che portò Spoleto a non essere più una solo un’illustre città di provincia, ma un vero e proprio luogo privilegiato per le arti visive contemporanee. Dopo tale sezione storica, che culmina con le opere del 1964 di De Gregorio, quelle che parteciparono alla Biennale di Venezia, la mostra inizia un percorso suddiviso per tematiche poiché l’artista, per tutta la sua intensa attività, lavorò ad alcuni soggetti privilegiati: La natura, sia vegetale che animale, quindi alberi, foglie, colline e quant’altro; il mare e le sue creature, particolarmente affascinato da mondo dei fondali con i suoi crostacei, conchiglie e molluschi o il mondo dei pescatori, con le loro barche e reti da pesca, spesso tradotte nella condizione decadente del “rottame”; poi altre suggestioni come quelle legate alla magia e credenze popolari: in mostra si trovano infatti opere ispirate al malocchio, alle fattucchiere e a tutto quel mondo nascosto che si cela nei riti e nel mito, richiamato quest’ultimo attraverso riferimenti al minotauro e ai tanti bucrani che nel tempo dipinse. La storia è un altro argomento privilegiato di De Gregorio, fatto di soldati e antichi duchi longobardi come Teodelapio o Faroaldo, entrambi legati alla storia di Spoleto. Chiude infine una sezione legata alle opere ispirate all’arte sacra, della quale si sono anche riscoperte opere realizzate su commissione come quelle per la Cappella dell’Istituto San Giuseppe delle suore della Sacra Famiglia del 1960: un grande crocefisso di più di tre metri per oltre due, figurativo, e sul lato destro della stessa cappella un impegnativo ciclo sulle Storie vita di Gesù. Un altro lavoro di genere sacro, imponente per dimensioni, De Gregorio lo realizzò nel 1975 per la sede romana delle Suore della Sacra Famiglia, un grande dipinto di più di tre metri di altezza per oltre cinque, formato da numerosi pannelli con il tema della Sacra Famiglia, portato da tempo nella cappella dell’Istituto Nazareno di Spoleto della stessa congregazione. Queste opere, insieme a quelle collocate permanentemente al Liceo artistico Leoncillo Leonardi e alla Scuola Media Dante Alighieri costituiscono un breve itinerario della pittura “in situ” di De Gregorio poco conosciuta ai più.

Giuseppe De Gregorio è nato a Spoleto nel 1920. Nel 1956 partecipa alla Quadriennale di Roma e, successivamente, ad altre due edizioni (1966 e 1986). Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia ed è presente a numerose mostre collettive nazionali e internazionali. La sua prima mostra personale è del 1958 e si tiene alla galleria L’Attico di Bruno Sargentini a Roma. Questa di Spoleto è la prima mostra antologica dopo la scomparsa avvenuta nel 2007.