Le vie dell’olio

Le Vie dell'OlioIn Umbria un prodotto d’altissima qualità, che si colloca tra i migliori in Italia e nel mondo, è l’olio extra vergine d’oliva. L’olio non ha importanza solo in cucina, ma è anche un modo per conoscere l’ambiente, la storia, la cultura e le tradizioni religiose che lo legano a quel paese. Partendo da Foligno e seguendo la via Flaminia, si giunge a Trevi, sede della Presidenza dell’Associazione Nazionale della Città dell’olio che ha guadagnato il titolo di ” Capitale delle città dell’olio” per la produzione di olio D.O.P. Il paesaggio, la storia, l’economia e anche la vita di Trevi sono connessi all’ulivo da un legame inscindibile. Proprio in una frazione di Trevi (Bovara) si trova l’Ulivo più vecchio dell’Umbria: il piantone di S. Emiliano dove, nel 304, secondo una tradizione, fu legato ed ucciso il Santo protettore. Continuando lungo l’antica Flaminia, in direzione sud, si giunge ad un meraviglioso uliveto chiamato Campello sul Clitunno. La coltivazione rispetta tuttora i metodi tradizionali e il 100% dell’olio che si produce nei cinque antichi frantoi, è classificato extra-vergine d’oliva. Immersi negli uliveti, si ergono i resti di antichi castelli: Pissignano, Campello alto, piccoli borghi e umili chiesette rurali, che racchiudono tesori dell’arte umbra. Percorrendo i sentieri degli ulivi si arriva al paesaggio della Valle Spoletana. Proseguendo in direzione Spoleto, incontriamo Castel Ritaldi, paese posto su una collina. Castel Ritaldi è situato al centro di un’area che permette, con un percorso di circa 30 minuti, il collegamento ad altre città d’arte. Sorge in cima alla collina di Scagliano, ai piedi dei Monti Martani e domina un territorio ancora in gran parte agricolo con boschi e suggestive colline attraversate da stradine percorribili a piedi a cavallo o in bicicletta. La raccolta delle olive è manuale e la spremitura naturale. Scendendo a valle si possono incontrare gli antichi molini settecenteschi e dei piccoli produttori d’olio. Nel comune ha sede inoltre, il centro nazionale sperimentale dell’olivicoltura. Seguendo la dorsale dei Monti Martani si arriva a Giano dell’Umbria, paese, che ha tipica la sua austera architettura medievale fatta di vicoli affascinanti e chiese monumentali, ricche di tesori. La particolarità dell’olio extravergine di Giano è quella d’essere meno piccante e più amabile al palato per la presenza di un cultivar locale, il “S. Felice”, poco “acerbo” unito alla più aspra qualità umbra di “Moragliolo”. In soli 44 km quadrati di superficie, questo piccolo territorio vanta ben sei frantoi in attività: un vero record, che testimonia come l’olio a Giano, oltre ad essere il prodotto tipico per eccellenza è anche un elemento trainante dell’economia rurale della zona.