L’Albero di Gubbio celebra l’impegno di tanti volontari ad accenderlo è stato Don Francesco Soddu di Caritas Italiana

Don SodduDon SodduDon SodduL’Albero più grande del mondo sceglie il mondo del volontariato e i tanti che, attraverso la rete di Caritas italiana, operano accanto a chi è in difficoltà. Ad accendere l’abete luminoso simbolo del Natale in Umbria, che splenderà fino al 10 gennaio, è stato il direttore di Caritas nazionale, don Francesco Soddu. Nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza dell’Albero, “carico di splendidi significati, lucenti e nobili”. “Tramite la mia persona – ha spiegato Soddu – avete voluto rendere omaggio a coloro che dedicano il loro tempo a sostenere chi sta nelle periferie esistenziali, gli esclusi, vittime delle indifferenze comuni. E’ lì che va restituita la speranza. Il volontariato è una grande scuola di vita”. Con la presenza del direttore di Caritas, il comitato degli Alberaioli ha voluto anche ricordare le tante tragedie in cui l’organismo pastorale della Chiesa italiana è stato in prima fila: dall’alluvione in Sardegna ai terremoti in  Abruzzo ed Emilia Romagna, solo per citarne alcuni. E, in piccolo, anche le tante realtà che in tutto il territorio nazionale si impegnano ogni giorno nei campi più vari. Lo stesso comitato eugubino che raggruppa 50 persone dai 18 agli 84 anni, e che ogni anno con mesi di lavoro regala alla città e ai visitatori le luci della speranza, è frutto di impegno volontario e gratuito. “Un gruppo forte – l’ha definito il presidente del comitato Albero di Gubbio, Lucio Costantini – legato dall’amicizia, dal rispetto, dall’aiuto reciproco”. E’ proprio grazie alla passione e al lavoro di questo gruppo che dal 1981, l’Albero di Natale più grande del Mondo illumina Gubbio. Nel 1991 questo simbolo della città è entrato anche nel Guinness dei Primati: la sagoma dell’Albero è disegnata da 260 punti luce e colorata all’interno da altre 270 lampade di grandi dimensioni, in totale i cavi utilizzati hanno una lunghezza di 7500 metri, le prese e le spine per le connessioni sono circa 1350 che veicolano 35 chilowatt di corrente elettrica, frutto di energia rinnovabile prodotta con fotovoltaico. La stella cometa è disegnata da 250 luci e si sviluppa su una superficie di mille metri quadrati, il tutto per un’altezza complessiva della creazione luminosa di 750 metri e una larghezza di 450. All’evento hanno partecipato mons. Mario Ceccobelli, vescoDon Sodduvo di Gubbio, Maria Luisa D’Alessandro, commissario straordinario al Comune di Gubbio, i sottosegretari Rocco Girlanda e Giampiero Bocci, l’onorevole Adriana Galgano, oltre ai rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali.