sembra voler esprimere il desiderio di rendere compatibile il ricordo e il rituale ricongiungimento con gli antenati con l’esigenza di attenuare il sentimento di tristezza comunque presente nella memoria dell’assenza. Il rituale della festa prevede addirittura l’usanza di mangiare dolci denominati “fave dei morti”. Oggi, la Fiera dei morti rappresenta comunque una tradizione molto sentita dalla popolazione: è difficile che un perugino non faccia almeno una visita alla fiera e non acquisti qualcosa. La Fiera rappresenta quindi un rituale simbolico di appartenenza alla comunità, che si ripete regolarmente ogni anno, e che sembra segnare nell’immaginario collettivo i cicli Tradizionale fiera mercato che si svolge i primi di novembre della vita, ed il passaggio dalla bella stagione a quella invernale. La funzione simbolica e di aggregazione cittadina sopravanza così quella economica, dando un senso compiuto ad una attività commerciale che, sul piano economico, non potrebbe certamente competere con i centri commerciali o la grande distribuzione. Il progressivo incremento di qualità dell’offerta commerciale, sempre più orientata a proporre prodotti tipici, rari e di provenienza locale, promuove l’attuale Fiera dei morti anche presso le città vicine, da cui si registra un buon afflusso. Infatti, l’evento ha ormai acquisito anche una sua rilevanza turistica entrando a far parte del calendario delle grandi e tradizionali manifestazioni della città di interesse turistico.