L’anima vera del Presepe sta nei volti di un piccolo borgo antico

Natività LegogneNORCIA – L’Umbria è terra di antiche tradizioni, tramandate dai valori vissuti e condivisi della sua gente, della sua popolazione. È qui che nasce il primo Presepe voluto da San Francesco, con la Natività vivente, durante la messa della Notte di Natale del 1223. A Legogne, un piccolo castello di Norcia, Emma Fausti, poliedrica artista, scultrice e scenografa romana, ha ridato vita lo scorso anno ad un presepe, in grandezza naturale, dove le statue hanno i volti dei cittadini del piccolo borgo di Legogne e gli abiti rinascimentali da lei creati per il corteo storico. Il presepe è veramente molto particolare, la sua caratteristica è data infatti dal tipo di personaggi di cui si compone: questi sono i plastici che ritraggono gli stessi paesani . Emma ha pensato bene che: “visto che siamo veramente pochi in paese, ci stiamo clonando”. Queste sculture, in grandezza naturale, sono vestite con abiti Rinascimentali creati dalla stessa Emma, utilizzati per il corteo storico. Non manca il bue, clonato anche lui, infatti raffigura un vitello appartenente all’allevatore del paese. La scenografia suggestiva è tra il chiostro antico della chiesa di San Martino: la capanna col bambinello che ritrae il più piccolo abitante, l’ultimo nato in paese. Ci sono poi anche Stefano, Angelo, Elsa, Martina, Silvia, Giovanni… e, altri personaggi continueranno e andranno ad arricchire questo presepe dall’anima umana, grazie al lavoro instancabile e ai sogni di Emma, che prendono vita dalle sue mani e si posano lievi tra le mura arroccate e silenziose dei Monti Sibillini, ad aspettare un sussurro della Sibilla. Insomma, veramente uno dei presepi più belli, per tutti i valori e la bellezza che porta con se. Sarà visibile fino alla metà di Gennaio. L’autrice si è trasferita ormai da dieci anni in Umbria, dove sono le sue radici, la sua infanzia tra le mura di questo castello di Norcia, Legogne e la gente che da sempre lo abita. Un castello arroccato tra le montagne: mille metri di altitudine, 15 abitanti permanenti, che diventano 200 in estate. Come molte realtà di questi luoghi anche Legogne è stato vittima del terremoto e della corsa alla città, e quindi spopolato, anche se ora ricostruito quasi interamente e vissuto soprattutto in estate. Emma da vita qui alle sue opere e alle sue installazioni, per far vivere il piccolo centro ma anche per portarci curiosi e amanti dell’arte, si batte, con i suoi abitanti per riportare un po’ di vita in questi splendidi luoghi pieni di storia. Gli abitanti sono diventati una specie di guardiani, di giardinieri, di questo luogo che sembra quasi incantato e fermo tra i secoli. Un piccolo museo delle tradizioni popolari raccoglie resti di una civiltà scomparsa, ma anche ricordi di vecchi e vecchi bambini che hanno abitato queste mura.L’anima vera del Presepe sta nei volti di un piccolo borgo antico