Vignaioli Umbri Resistenti

Vignaioli Umbri ResistentiVini di territorio, vini di carattere, persone uniche, che trasmettono i valori attraverso l’espressione del vino stesso. Sono questi i Vignaioli Resistenti Umbri. Un gruppo di vignaioli, alcuni molto giovani, che si sono trovati insieme a parlare lo stesso linguaggio, pur bevendo vini diversi: Paolo, Giulio, Carlo, Giovanni, Moreno, Riccardo e Clelia, Alessandro, Rocco e Simone, Leonardo, Diego… e tutti quelli che li seguiranno. Ognuno di loro proviene da un territorio dell’Umbria, quasi a formare un cuore nel centro della regione; ognuno ha le sue viti, i suoi vini, caratteristiche pedologiche diverse, ma tutti accomunati da valori fondamentali. Valori portati avanti nella vigna, tra le viti, come nella vita di tutti i giorni. Valori che si trasmettono attraverso la tenacia, la convinzione che diventa espressione della propria anima. Dopo tutto loro creano la vita… il vino, essenziale frutto tra mani e terra, essenziale nettare di cultura, che non ci abbandona da secoli e secoli, che continua a camminare, evolvere con la storia dell’uomo, restando fedele a se stesso. Una scintilla di vita, una lacrima di emozione. A volte sembra sorriderci o schernirci. Parlare di vino oggi sembra che rientra solo in una sfera e un ambito culturale di conoscenza, ma a volte va al di là di quello che è veramente il vino nella sua sostanza; parlare di vino oggi, è raccontare una cultura che è evoluta e cambiata nei secoli, una cultura che non è più quella del simposio, o del vino come alimento. Oggi il vino riesce a trasmettere anche un territorio. Eppure… non sempre è così, o almeno, non sempre viene inteso così. La cultura del mondo del vino oggi sembra passare soprattutto per quella che è una conoscenza del vino, un saperlo bere, un legarlo ad un piatto. Ma il vino non è solo questo. Il vino racconta le storie della propria terra, di chi lo fa. A volte è come un bambino, spesso esprime l’anima di chi lavora terra e vite, raccoglie i grappoli e aspetta in cantina. Il vino è il vino, punto e basta. Troppe chiacchere a volte, intorno un sorso. La cultura di oggi deve andare verso valori essenziali e condivisi, da suggerire ad una società smarrita, un andare contro corrente, un ritornare a scoprire valori e origini, legami ed esperienze. Come i racconti sapienti che ti portano verso sogni di quotidiana semplicità. I Vignaioli Resistenti Umbri cercano così di portare avanti i valori essenziali, non senza sforzi e fatiche, e proprio per questo, Resistenti, con tenacia e perseveranza, perché ci credono, perché credono in loro stessi, in un mondo migliore sotto tanti punti di vista, senza compromessi resistenti agli, schemi prevalenti del mercato. E dopo tutto, Libero, era il Dio del Vino! E questo è tutto un dire. E liberi sono loro, i Vignaioli Resistenti Umbri. Per loro è fondamentale essere liberi dall’omologazione dei vini, credono fortemente nella loro unicità, nel rispetto dell’espressione del territorio e nell’espressione unica che il vino stesso è capace di dare. E cercano di preservarle: vini, territori, persone, valori. Mettono una forte attenzione a non usare pesticidi e chimica, tutto quello che può alterare il vino stesso, ma anche danneggiare la terra, quindi un rispetto fondamentale per il suolo e l’ecosistema, per la natura in sé e l’ambiente in cui si vive. Così riescono a preservare la naturale fertilità del terreno. Si incontrano, scambiano esperienze, studi; le condividono in modo semplice e trasparente per una reciproca crescita. Si adoperano per trovare forme alternative di commercio , resistendo così alle logiche prevalenti di mercato, che da un lato portano all’omologazione dei vini, dall’altra alle imposizioni della grande distribuzione. E così, momenti di condivisione, incontri, cene e pranzi, riportano quasi a quello che era il simposio, in onore di Libero, mediato da una nuova visione di una società moderna, che ricerca valori dell’anima.