A Villa Fidelia una rosa dal carcere

PREMIO-DELLA-ROSA-A-ASPEOOLOSPELLO (PG) – Si è conclusa Domenica 5 Giugno a Spello, nella splendida cornice di Villa Fidelia, la manifestazione “I giorni delle rose” che ha coronato il successo di pubblico con l’assegnazione dei premi ai partecipanti all’omonimo Concorso Nazionale di Poesia che, giunto quest’anno alla sua III Edizione, aveva per tema “Il Segreto della Rosa”. La Giuria era presieduta da Maurizio Terzetti e composta: da Daniele Lupattelli -Dir. Editoriale Volumnia, Gabriella Mecucci Giornalista e Scrittrice Pres. Corecom Umbria, Rita Fanelli Marini – Associazione Numeister, Rosanna Gentili Carini – Ass. Gutemberg, Maria Rosaria Luzi, poetessa, Riccardo Marioni Giornalista Dir. Responsabile Umbria TV , Antonella Ubaldi, Scrittrice e metodologia di Scrittura creativa. Fra i premiati va sicuramente messa in evidenza la partecipazione dei detenuti del Nuovo Complesso Penitenziario Perugia Capanne. Le poesie “Per una rosa sensuale” e “Una Rosa” che si sono aggiudicati il Premio Speciale del Presidente della Giuria al Concorso Nazionale di Poesia “I giorni delle Rose”. Far (ri)vivere i sentimenti fra le sbarre, non dimenticare che esiste un mondo normale oltre le alte mura che cingono la struttura carceraria, non smarrire il senso della bellezza della natura e della vita. E’ questo l’oneroso compito che si sono assunti i docenti del CPIA PERUGIA 1 (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), Carla Possanzini e Fiorella Bei Clementi aderendo al progetto proposto dalla manifestazione spellana. Alla rielaborazione e composizione delle poesie ha contribuito chi vi scrive. Riuscire tutti i giorni a catturare l’attenzione a scuola, rieducare i/le detenuti/e alla convivenza civile attraverso azioni positive che li aiutino nella ridefinizione del proprio progetto di vita, apprendere dall’esperienza elaborata – attingendo alle esperienze precedenti e modificandole – in un’ottica mirante al raggiungimento di un equilibrio psico-fisico ed imparare a riflettere sul significato della vita ed il senso dell’attesa sono obiettivi che mirano a trasmettere la voglia di pervenire ad un traguardo che porterebbe i residenti della struttura circondariale – una volta riconquistata la libertà – a reinserirsi nel tessuto sociale. L’adesione al progetto poetico è uno dei percorsi prescelto dai docenti.  La rosa, per antonomasia simbolo dell’amore, diventa nel pensiero e nelle…penne degli autori occasione per una sensibile riflessione sul tema proposto. In “Per una rosa sensuale” di Mohamoud, il fiore diventa protagonista di un sogno; egli trasmuta l’immagine della donna amata in un’immagine erotica, espressa con toni caldi ed accorati e, benché espressi in termini ruvidi e diretti, lascia intendere il desiderio dell’amore non solo come possesso di un corpo, ma anche aspirazione a poter amare “fra queste quattro mura grige” liberamente, pur nella consapevolezza che “le tue spine sono la mia gabbia/sgorgano sangue ed acqua[…]” . Dal sogno di un uomo alla dolce coscienza dì esser madri, figlie, spose, delle detenute che, nella produzione di  gruppo, hanno evocato il fiore per eccellenza, cogliendone la presenza “ impigliata con le spine tra le sbarre” e volgono a lei un invito: “almeno tu lascia queste celle,/ vai lì dov’è la bellezza[…]”, non dimenticando che “mi porto addosso/profumo di donna.” Una poesia dedicata diviene così, una via di fuga dal grigiore di una vita che non possono cogliere appieno e, solo a volte, immaginare, un pensiero denso d’umanità “perchè il cielo sappia/ che solo tu ci regali un sorriso”.