Giostra della Quintana La sfida tra i cavalieri dei dieci rioni in cui è divisa Foligno, che si contendono il Palio.

Giostra-della-QuintanaFOLIGNO (PG) –  L’atmosfera seicentesca nel “Campo de li giochi” con i cavalieri dei dieci rioni della città che si affrontano con grande abilità, in sella al proprio cavallo, cercando di infilare con la lancia l’anello appeso alla statua della Quintana, posta al centro di un percorso a “otto”, in una gara che prevede tre turni e, ad ogni turno il diametro dell’anello diminuisce, facendosi sempre più stretto. Il cavaliere che finisce il percorso in meno tempo possibile e senza penalità, vince il Palio. La sfida è preceduta dal corteo storico, che la sera avanti alla gara sfila per le vie del centro storico: dame e cavalieri con abiti barocchi.
Con l’occasione della gara sarà possibile assaggiare i piatti della tradizione e bere del buon vino nelle taverne rionali.

Origine
E’ la rievocazione storica della Giostra del 10 febbraio 1613 disputata in occasione del Carnevale per risolvere il dubbio su “quale cosa sia di maggior contento a cavalier d’honore: mantenere la grazia del principe o il continuato favore di bellissima et gentilissima dama”.
Per risolvere questo dubbio si dovette ricorrere alle armi gentili e così cinque rampolli di famiglie nobili della città si sfidarono in Piazza.

La Giostra
E’ il momento della sfida tra i cavalieri dei dieci rioni, in cui è divisa Foligno, che si contendono il Palio. Il cavallo-cavaliere deve percorrere il pericoloso tracciato ad otto di 754 metri, delimitato dalle bandierine. All’intersezione delle due diagonali si trova la statua che rappresenta il Dio Marte con il braccio destro disteso. Sul gancio, sotto al pugno serrato, vengono appesi gli anelli da infilare. Tre sono le tornate con gli anelli che progressivamente rimpiccoliscono. Quelli della prima tornata sono di 8 centimetri, 6 per quelli della seconda e 5 per la terza. Vince il cavaliere che termina il percorso senza penalità e nel minor tempo possibile.

I Rioni

La denominazione dei dieci Rioni, sembra essere quella di una parte dei diciassette Rioni in cui Foligno è stata suddivisa tra il XIII e il XVIII secolo, mentre le relative insegne sono tratte da fonti iconografiche elaborate nella tarda età moderna.

Ammanniti: il nome del rione deriva con ogni probabilità da “ad Mannum”, che significa vicino a S. Manno, cioè all’attuale Ponte San Magno. La contrada è simboleggiata da due spade incrociate in campo rosa.

Badia: il Rione Badia ha come stemma un cavaliere romano a cavallo con elmo, cimiero e lancia, ed i suoi colori sono il bordeaux e il bianco. E’ uno dei rioni più importanti e antichi di Foligno. Il termine Badia deriva da “Abbadiae” e fa riferimento all’abbazia situata nei pressi dell’attuale piazza Garibaldi dove sorgeva il monastero di Frati Benedettini di San Salvatore che risale a metà del ‘500.

Cassero: il rione Cassero comprende il territorio occupato in passato dal Rione Spavagli, Fonte del Campo e De’Franceschi.

Contrastanga: sembra che il suo nome deriva dalla Turris Stancam che un tempo si trovava nell’attuale Porta Romana, o secondo altra tradizione perchè si affacciava su uno stagno o laghetto d’acqua. Il suo stemma è un ponte, sotto il quale passa uno stagno d’acqua.

Croce Bianca: la derivazione proviene da un altare sormontato da una croce, che era situata avanti alla chiesa del Suffragio, nel punto in cui dalla via Garibaldi si diparte la via Umberto I. Lo stemma è una croce mauriziana in campo rosso.

Giotti: la denominazione del rione sembra secondo l’ipotesi più attendibile derivare da un insediamento militare dei Goti. Lo stemma è un giglio e croce in campo ondato bianco celeste.

Mora: la denominazione secondo una tradizione trasmessa oralmente, sembra derivare da un albero di gelso piantato nella sua piazza principale. Lo stemma è rappresentato da un albero di gelso in campo verde.

Morlupo: l’emblema è un lupo in campo rosa, dettato in un certo senso dalla denominazione stessa.

Pugilli: la denominaazione sembra risalire all’assegnazione di alcuni pugilli (antica misura di superficie) di terra ai profughi di Todi. Lo stemma un’aquila, simbolo della ghibellina Todi.

Spada: il nome del rione sarebbe derivato dagli Spatarij, un popolo antico che avrebbe occupato la zona e costruito una porta nelle mura della città accanto alla chiesa di San Giovanni dell’Acqua. Su questa porta denominata Spataria, sarebbe stata incisa una spada nuda, arme degli Spatarij.