E’ stata presentata a Montecatini la guida Slow Wine, tra tutte le regioni, l’Umbria, appare sempre più una regione eterogenea, dove le sue mille sfumature, anche enologiche, appaiono sempre più definite e delineano con efficacia i contorni dei tanti territori. Proprio così, perché l’Umbria risulta da sempre una regione inventata, a livello amministrativo. È per antonomasia la regione dei campanili, ogni territorio, chiuso in se, e portatore di cultura e di un saper fare che si è trasmesso per generazioni. Se così non fosse stato, non sarebbero di certo sopravvissuti vitigni autoctoni e sapori antichi che attraverso il vino possiamo scoprire e riscoprire.
La tradizione resta affiancata a quelle che sono nuove tecnologie, la modernità e la voglia di sperimentare, restando però fedeli ai valori che ci hanno portato fin qui. Tutto questo, allineato a territori unici, fa si che l’Umbria del vino riesca ad essere competitiva sul mercato, attraverso una propria filosofia stilistica, e di gusti che si presentano al mondo.
Ecco allora il Sagrantino di Montefalco, l’Orvieto classico, il Grechetto di Todi, o il Ciliegiolo di Narni per fare solo degli esempi.
Quello che conferma la Guida Slow Wine, ideata da Slow Food, è un’Umbria dei vignaioli, sempre più attenti alla vigna, e alle metodologie di produzione, per raggiungere la qualità nel vino.
Accanto le zone più affermate, troviamo una viticultura giovane e spesso sempre più attenta alle dinamiche ecologiche e alla sostenibilità; sono in genere giovani realtà, che affiancano le aziende più tradizionali i cui vini sono da sempre lo specchio di una ricca e fervida tradizione enologica umbra. Ecco allora che si affaccia quella che è una viticultura dinamica e poliedrica.
La chiocciola è il simbolo che Slow Food assegna a una cantina “per il modo in cui interpreta valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con Slow Food. Dall’edizione 2017 l’attribuzione di questo simbolo implica l’assenza di diserbo chimico nei vigneti. I vini di una Chiocciola rispondo anche al criterio del buon rapporto tra la qualità e il prezzo. tenuto conto di quando e dove sono stati prodotti. Rispetto allo scorso anno sono 7 le chiocciole nuove (Cascina Roccalini – Piemonte; Noventa – Lombardia; Frozza – Veneto; Denny Bini – Emilia Romagna; Damiano Ciolli – Lazio; De Sanctis – Lazio; Nanni Copè – Campania). In totale le chiocciole sono 195, due in più rispetto allo scorso anno.
Per ora, aspettando L’Umbria In Un Bicchiere, la consueta degustazione e presentazione al pubblico dei vini umbri in guida, che si svolgerà il 18 novembre a Foligno, vi anticipo i riconoscimenti ai migliori vini assaggiati nei mesi scorsi:
VINO SLOW
Arboreus 2012, Paolo Bea
Montefalco Rosso Ris. Molinetta 2012, Romanelli
Montefalco Sagrantino 2012, Antonelli San Marco
Montefalco Sagrantino Arquata 2011, Adanti
Montefalco Sagrantino Colle Grimaldesco 2013, Tabarrini
Montefalco Sagrantino Collenottolo 2013, Tenuta Bellafonte
Orvieto Cl. Sup. Campo del Guardiano 2015, Palazzone
Trebbiano Spoletino Poggio del Vescovo 2016, Cantina Ninni
Trebbiano Spoletino Vigna Vecchia 2016, Collecapretta
Vignavecchia 2013, Zanchi
GRANDE VINO
Amelia Vin Santo Caratelli al Pozzo 2011, La Palazzola
Trebbiano Spoletino Spoletino 2015, Fratelli Pardi
VINO QUOTIDIANO
Anticello 2016, Cantina Cenci
Ciliegiolo di Narni 2016, Sandonna
Fiammetta 2013, Podere Marella
Grechetto 2016, Raìna
Orvieto Cl. Sup. Ca’ Viti 2016, Enrico Neri
Orvieto Cl. Sup. Lunato 2016, Tenuta Le Velette
Orvieto Cl. Sup. Terre Vineate 2016, Palazzone
Petranera Sup. 2014, Le Crete
Rosso Umbria Ciufciuf 2016, Fattoria Calcabrina