Premio Flaminio, l’olio extravergine protagonista della cucina, vince lo chef Maikol Piccioni Secondo classificato Vittorio Ottavi, terzo Michele Caporicci, menzione speciale alla giovanissima Sofia Minelli

premio-flaminio-logoTREVI (PG) – Il Premio Flaminnio 2017, si aggiudica una giuria importante e chef umbri di alto livello che hanno saputo valorizzare nei loro piatti, l’olio extravergine di oliva.

La sfida si è svolta il 27 novembre a Trevi, nel ristorante Il Terziere, nell’ambito di Premio Flaminio, l’evento ideato e organizzato da Irene Guidobaldi della Società Agricola Trevi Il Frantoio per promuovere l’olio extravergine di qualità nella ristorazione, ed in modo particolare il terroir di Trevi; quindi, l’olio extravergine d’oliva come ingrediente essenziale della cucina, non solo della tradizione mediterranea.

Il concorso ha visto infatti la tradizione sposarsi con la creatività di chef che fanno parte del panorama enogastronomico umbro, con una giuria di esperti del settore, tra chef, e giornalisti, capofila della giuria è stata Cristina Bowerman, presidente dell’Associazione Ambasciatori del Gusto, stella Michelin e doppia forchetta del Gambero Rosso.

Con tortelli di passatelli di pane e olive taggiasche e passatina di melanzane arrostite, il 24enne Maikol Piccioni, del ristorante La Cucina di San Pietro a Pettine a Trevi, è il giovane chef, tra i dieci in gara, che ha saputo valorizzare meglio le caratteristiche di un extravergine Dop Umbria Colli Assisi Spoleto monicultivar Moraiolo.

I dieci chef in gara hanno avuto a disposizione circa tre ore per interpretare l’ingrediente “olio extravergine” in un piatto di propria creazione che è stato valutato per equilibrio di gusto e accostamenti, attraverso l’analisi sensoriale e il giudizio comparativo della giuria di esperti. Oltre alla proposta culinaria di Maikol Piccioni, vincitore assoluto del Premio, sono stati giudicati di alto livello tutti i piatti preparati dai giovani chef in gara: Vittorio Ottavi di Ottavi Mare a Bevagna, secondo classificato con baccalà in olio cottura e bruschetta condita; Michele Caporicci dell’Osteria della Torre di Castel Ritaldi, terzo classificato con la Chianina in vaso cottura. La quindicenne Sofia Minelli de Il Pollastro di San Sisto a Perugia si è conquistata la menzione speciale della giuria con il baccalà arrosto con crema di aglio affumicato e wasabi. Tutti bravi, comunque, gli chef in gara: Luca Bartocci del ristorante Il Caldaro in località La Bruna; Angel Gjorgjeskic della Cucinaa Progetto Gastronomico di Foligno; Paolo Gori del Norma Urban Food di Bastia Umbra; Flavia Marrone de La Forchetta Bistrot di Ponte San Giovanni a Perugia; Michele Pidone del ristorante Lampone a Spoleto; Angelo Shtino de La Bastiglia di Spello.

La giuria di quest’anno, era composta da Cristina Bowerman, presidente dell’Associazione Ambasciatori del Gusto, stella Michelin e doppia forchetta del Gambero Rosso; Michela Becchi del Gambero Rosso, esperta di olio extravergine; Salvatore Vaccaro, profondo conoscitore delle migliori tavole e materie prime della penisola, oggi nella squadra del re della pizza Gabriele Bonci; Anna Maria Palma, una dei maggiori esperti in tecniche di formazione nel settore; Luciana Squadrilli, giornalista specializzata in gastronomia, assaggiatrice professionale di olio extravergine di oliva e consulente aziendale di comunicazione nella gastronomia e ristorazione; Antonio Tombolini, un pioniere delle tendenze più innovative del mercato, fondatore nel 1998 dell’ecommerce dedicato al food & wine esperya.com e poi della società di servizi per l’editoria digitale StreetLib Srl; Alfonso Isinelli, enologo dedito alla ricerca storica con la passione per il cibo, il vino e i ristoranti di qualità.