El Greco in terre d’Umbria Per una nuova geografia dei soggiorni di Domínikos Theotokópoulos tra Creta e l’Italia

WhatsApp Image 2018-09-25 at 17.28.50BETTONA (PG) – I° CONVEGNO INTERNAZIONALE – Un evento d’eccezione per il Comune di Bettona, che diverrà un omaggio al suo curatore, il professore Lionello Puppi, scomparso in questi giorni.

Il Convegno è aperto a studiosi di storia dell’arte, storici, curatori, restauratori e diagnosti che vogliano contribuire agli studi sull’artista El Greco, mettendo a disposizione della comunità scientifica le loro ricerche. Interverranno ospiti internazionali del mondo dell’arte e della cultura.

 Si terrà dal 28 al 30 settembre nella città di Bettona il 1° Convegno Internazionale dal titolo “El Greco in terre d’Umbria. Per una nuova geografia dei soggiorni di Domínikos Theotokópoulos tra Creta e l’Italia”.

L’evento è stato toccato dalla morte improvvisa del suo curatore, il professore Lionello Puppi, illustre studioso e tra i massimi storici dell’arte italiana che ha dedicato una vita alla ricerca. Il Convegno diverrà un omaggio alla sua carriera e generosità intellettuale. Lo ricorda la studiosa Mariella Lobefaro, co-curatrice del Convegno di Bettona: “La comunità scientifica ha perso un faro, una guida, un Amico. Proseguendo gli studi con il metodo di Lionello Puppi, seguendo la strada da lui tracciata, non ci perderemo mai. Ci auguriamo che il convegno di Bettona sia un luogo di confronto e di scambio cordiale, pacato, onesto in suo onore e per il nostro riconoscente amore”.

Il Convegno Internazionale di Bettona si terrà il giorno 28 settembre presso la Villa del Boccaglione, mentre i giorni 29 e 30 settembre presso Teatro comunale di Santa Caterina. Sarà un luogo di scambio e di confronto di esperienze, aperto a studiosi di storia dell’arte, storici, curatori, restauratori e diagnosti che vogliano contribuire agli studi sulla figura di El Greco, mettendo a disposizione della comunità scientifica le loro ricerche. Saranno presenti al convegno trentuno importanti studiosi italiani e internazionali, personalità multidisciplinari del mondo dell’arte e della cultura, esponenti delle più grandi Università d’Italia e d’Europa. Saranno presenti storici dell’arte, diagnosti, restauratori, ingegneri. Si citano Francesco Traversi, Cristina Galassi, Maria Constantoudaki-Kitromilides e Sophia Sotiropoulou dalla Grecia, José Algarrada Largo e Paula Revenga Dominguez dalla Spagna. Tutti gli ospiti avranno un ruolo significativo e daranno un contributo notevole agli studi su El Greco e alla storia dell’arte in generale, trattando approfondimenti anche inediti.

Il Convegno è organizzato dal Comune di Bettona, con la curatela scientifica di Lionello Puppi e Mariella Lobefaro ed il coordinamento organizzativo di Sistema Museo.

Presupposti del Convegno sono i cinque dipinti su tavola (c.d. Tavolette del Tabernacolo di Bettona) recentemente attribuiti al pittore cretese ed oggi conservati presso il Museo civico, il Tabernacolo firmato cosiddetto “di Cipro” e tutti quegli indizi che consentiranno di avanzare l’ipotesi di un intenso soggiorno di Domìnikos tra Umbria e Marche, avvalorando quindi l’esistenza di una sua bottega.

Saranno favoriti gli studi su: l’ambiente che ha influenzato Domínikos Theotokópoulos a Creta, il suo passaggio dall’iconografia al manierismo, il suo decennale soggiorno in Italia con particolare attenzione all’Umbria, i materiali, le tecniche esecutive e il processo creativo, le ricerche d’archivio.

Oltre al fondamentale contributo alla conoscenza generale dell’artista, il convegno, con i quesiti aperti intorno alla presenza di El Greco in Umbria ed eventualmente a Bettona, si inserisce perfettamente nel contesto delle attività dell’amministrazione comunale tendenti a valorizzare il ricco patrimonio culturale cittadino, anche come elemento portante delle politiche di promozione turistica del territorio.

Il Convegno “El Greco in terre d’Umbria” costituisce la conseguenza necessaria e imprescindibile del metodo che ha caratterizzato la mostra “El Greco in Italia. Metamorfosi di un genio” tenuta nella Casa dei Carraresi a Treviso dal 24 ottobre 2015 al 30 aprile 2016. La sua concezione, infatti, rifiutava l’obiettivo tradizionale e consueto di uno schieramento inerte delle cognizioni sin là raccolte intorno al momento cruciale dell’avventura esistenziale ed artistica di Domínikos Theotokópoulos prima d’esser El Greco – la formazione e la iniziale attività come “sgurafos” bizantino a Creta, il confronto con la “maniera moderna” occidentale spostandosi tra i poli inamovibili ed esclusivi di Roma e Venezia – come dato acquisito una volta per sempre e quindi intangibile e postulante solo una sua fedele e riverente rappresentazione, che sottintendesse eventualmente un seguito, ma alla condizione che non mettesse in dubbio quell’assetto.

La mostra poneva, invece e di contro, in discussione proprio un simile schieramento, asserendosi quale “cantiere” aperto e “in progress” alla luce della scoperta dell’icona firmata del “San Demetrio”, dei quesiti avanzati dal rinvenimento del Tabernacolo di Bettona e del Tabernacolo firmato cosiddetto “di Cipro”, dell’identificazione del personaggio ritratto nel dipinto della Collezione Julius Priester, dell’accumularsi degli indizi di un intenso soggiorno di Domínikos tra Umbria e Marche e dei fondati sospetti dell’esistenza di una sua bottega.

Tutto ciò attraverso il dialogo serrato e ineludibile tra ricerca storico-filologica, storico-tecnica e diagnostica.

 PROGRAMMA DEL CONVEGNO

VENERDÌ 28 SETTEMBRE

Villa del Boccaglione, Sala degli specchi – Passaggio di Bettona

PRIMA SESSIONE

> 14.00 Registrazione

> 14.30 Saluti istituzionali

Introduce

Gianluca Bellucci, Presidente Sistema Museo

Lamberto Marcantonini, Sindaco di Bettona

Dontella Porzi, Presidente Assemblea Legislativa della Regione Umbria

Lionello Puppi, Professore Emerito dell’Università Cà Foscari di Venezia

CHAIR Nano Chatzidakis / Giorgio Vespignani

> 15.00 Lionello Puppi

Quesiti necessari ma senza risposta e una scommessa umbra per il soggiorno italiano del Greco

> 15.20 Francesco Traversi

Le tavolette di Bettona, alcune opere di collezione privata e la produzione di cibori di “manieristi cretesi” nell’Italia centrale. Dipinti e contesti, analisi e ricerche d’archivio (Prima parte)

> 15.35 M. Vagnini, M. Azzarelli, M. Lobefaro, A. Daveri

Le tavolette di Bettona e alcune opere di collezione privata: indagini diagnostiche a confronto

> 15.50 L. Giovannelli, M. Brucato

Il restauro del dipinto murale della Chiesa di San Giovanni di Bettona

> 16.05 Laura Zazzerini

“Monsignor degli Oddi” e il collezionismo pittorico della famiglia degli Oddi

> 16.20 DIBATTITO

> 16.40 PAUSA CAFFÈ

> 17.15 Francesco Traversi

Le tavolette di Bettona, alcune opere di collezione privata e la produzione di cibori di “manieristi cretesi” nell’Italia centrale. Dipinti e contesti, analisi e ricerche d’archivio. (Seconda parte)

> 17.30 Sonia Bozzini

Restauro della scultura lignea policroma e metallizzata raffigurante “Ecce Homo”

> 17.45 José Algarrada Largo

Un Ecce homo de El Greco? Aproximación al estudio de una talla en madera policromada firmada con las iniciales de Domènikos Theotokòpoulos

> 18.00 Paula Revenga Dominguez

El genio individualista del Greco, pintor filósofo y siempre extranjero, en el contexto artístico toledano

> 18.15 DIBATTITO

SABATO 29 SETTEMBRE

Teatro comunale di Santa Caterina – Bettona

MATTINA SECONDA SESSIONE

CHAIR Lionello Puppi / Mariella Lobefaro

> 9.15 Fabrizio Biferali

“Profilo di Vincenzo Anastagi” e presentazione della scoperta de L’Adorazione dei Magi dell’Accademia San Luca

> 9.30 Fabio Porzio

Il restauro dell’Adorazione dei Magi dell’Accademia Nazionale di San Luca: momento di studio, approfondimento, ricerca e conferma; anticipazioni sull’intervento in corso d’opera

> 9.45 Cristina Galassi

Considerazioni sulla quadreria di Simonetto Anastagi

> 10.00 Fernando Marías Franco

Le firme del Greco tra Creta e Roma: forme e significati

> 10.15 José Algarrada Largo

La ciencia cligráfica forense aplicada al estudio y documentación de obras de arte. Tres casos prácticos de obras con la firma de Domènikos Theotokòpoulos, tambièn llamado el Greco

> 10.30 DIBATTITO

> 10.50 PAUSA CAFFÈ

> 11.20 Andrea Spiriti

Maestro Domenico: problemi lombardi e veneti

> 11.35 Gianluca Poldi

Una proposta per il periodo italiano di El Greco. Osservazioni tecnico-scientifiche su una tavola con le Nozze di Cana di collezione privata

> 11.50 Emmanouil Tzigkounakis

Riflessioni per la proposta attributiva di un’inedita Crocifissione a El Greco

> 12.05 Claudia Terribile

Domínikos Theotokópoulos, il Veronese e i Calergi

> 12.20 G.Fatigati, G.Trojsi

Il San Francesco che riceve le stigmate di Napoli: indagini scientifiche sulla tecnica esecutiva

> 12.35 DIBATTITO

> 13.00 PAUSA PRANZO

POMERIGGIO TERZA SESSIONE

CHAIR Maria Constantoudaki-Kitromilides / Andrea Spiriti

>15.00 Josè Riello

Il Greco e Giorgio Giulio Clovio: dei corpi e della carne

> 15.15 Panajotis Ioannou

Il concetto di transizione nello stile del Greco, durante il suo periodo italiano

> 15.30 Carmen Garrido Pérez

El Greco. Aportaciones para el estudio del periodo italiano. Antecedentes y precedentes

> 15.45 G. Poldi, L. Puppi

Il caso dell’Adorazione dei pastori da Bassano

> 16.00 B. Mancuso, V. Pinto

Un “gioiello del museo catanese”: il Ritratto d’uomo di castello Ursino

> 16.20 DIBATTITO

> 16.40 PAUSA CAFFÈ

> 17.15 Giuseppe Mastronardi

Confronto biometrico applicato al volto di El Greco

> 17.30 Angelo Agostino

Sotto i cieli grigi di El Greco

> 17.45 L. Cartechini, A. Romani, P. Moretti, A. Chieli, C. Miliani

MOLAB an European facility for non-invasive analysis of artworks: preliminary results on El Greco’s icons

> 18.00 DOMANDE

> 20.00 CENA

 DOMENICA 30 SETTEMBRE

Teatro comunale di Santa Caterina – Bettona

 QUARTA SESSIONE

CHAIR Francesco Traversi / Carmen Garrido Peréz

> 9.00 L. Venerosi Pesciolini, A. Pelagotti

San Giovanni Evangelista e San Francesco d’Assisi, la riscoperta di un El Greco

> 9.15 Maria Constantoudaki-KItromilides

Theotokopoulos’s byzantine background and his attraction to Italian art: the case of Passion scenes

> 9.30 Giorgio Vespignani

Creta veneziana e cretesi a Venezia prima di Domínikos Theotokópoulos: per un quadro storico (secoli XV-XVI)

> 9.45 Sophia Sotiropoulou

Venetian technical traits assimilated into the Cretan idiosyncrasy of DomenikosTheotokopoulos

> 10.00 Raffaele Argenziano

La Dormitio Virginis di El Greco: le origini e lo sviluppo di questo tema mariano

> 10.30 DIBATTITO

> 10.50 PAUSA CAFFÈ

> 11.00 Nano Chatzidakis

The icon of the enthroned San Demetrios by Domenicos Theotocopoulos: Remarks on its iconography

> 11.20 Mariella Lobefaro

Dall’iconografia al manierismo: indagine indiziaria sulla scrittura pittorica di El Greco

> 11.40 DIBATTITO

> 12.00 CONCLUSIONE DEI LAVORI

> 12.30 VISITA GUIDATA ALLE COLLEZIONI MUSEO DELLA CITTÀ DI BETTONA

> 14.00 MOMENTO CONVIVIALE CONCLUSIVO

ESTRATTI DI ALCUNI INTERVENTI

 Lionello Puppi

Professore emerito di Metodologia della Storia dell’Arte, Università Ca’ Foscari di Venezia

“Quesiti necessari ma senza risposta e una scommessa umbra per il soggiorno italiano del Greco”

La comunicazione insisterà sul ruolo decisivo di Manoussos Theotokopoulos nel trasferimento del minor fratello Dominikos a Venezia (1567) sia nel segnalarlo ad una committenza soprattutto rappresentata da esponenti ( Francesco e Ranieri Zen; Giulio Avogadro ) della “lobby” della talassocrazia – alla quale lui stesso, ma anche il cartografo Giorgio Sideri Callapodà, apparteneva -, sia nel favorirgli l’accesso alle botteghe veneziane di Tintoretto e di Tiziano in primo luogo, ma anche a quella bassanese di Jacopo dal Ponte con cui forse collaborò.

Il successivo passaggio a Roma (1570), grazie all’identificazione del personaggio ritratto nel dipinto della Collezione Priester, vien collegato alla figura del signorotto marchigiano Antonio II Brancaleoni, che aveva sposato la veneziana Chiara, figlia di Bernardo Cappello – figura eminente, ancorché in esilio, dell’intellighenzia lagunare – nonché carissima a Vittoria Farnese, moglie di Guidubaldo della Rovere, e sorella del Gran cardinale. Se la frequentazione di un simile crogiolo consentirà a Dominikos di guadagnare Roma e di assestarsi per un paio di anni proprio presso quel prelato, il brusco licenziamento (1572) da parte di quest’ultimo, lo porterà, grazie a legami frattanto stabiliti con Vincenzo Anastagi, in terre d’Umbria dove aprirà bottega e troverà le condizioni per il transito in Spagna.

Francesco Traversi

Storico dell’arte

Le tavolette di Bettona, alcune opere di collezione privata e la produzione di cibori di “manieristi cretesi” nell’Italia centrale. Dipinti e contesti, analisi e ricerche d’archivio

 Con la riscoperta delle tavolette di Bettona – che in origine è indubbio dovettero essere inglobate nella struttura architettonica di un medesimo ciborio ligneo dorato – e la loro attribuzione ad El Greco, si sono gettate le basi per andare a rintracciare con convinzione l’attività del pittore nell’Italia centrale, con particolare attenzione alla regione umbra.             Da alcune collezioni private sono emersi degli interessanti dipinti che presentano molti aspetti in comune con la tecnica esecutiva del nostro maestro (elementi verificati perfino tramite delle accurate analisi diagnostiche e al video-microscopio: si vedano i relativi studi discussi all’interno del convegno): uno di essi è firmato “Domenikos” ed è pendant  di un’analoga tavola (entrambe raffigurano dei santi), uniche parti restanti di un ciborio andato disperso; un’altra opera nasce invece da un’invenzione di Raffaellino da Reggio, pittore assai attivo in Roma. Proprio nell’Urbe vi era il perugino Vincenzo Anastagi, che sarà immortalato in un famoso ritratto eseguito da El Greco.

Alla figura dell’Anastagi è stata finora connessa, in via ipotetica, la committenza dell’opera bettonese, poiché nella cittadina umbra vi era al tempo la Commenda di San Giovanni Battista governata dai Cavalieri di Malta, Ordine al quale apparteneva lo stesso Anastagi. Volendo sfruttare tale intuizione si è pensato di affrontare in questa occasione una ricerca d’archivio – al momento ancora in corso – sulla famiglia perugina degli Anastagi e sulle chiese di Bettona, al fine di ottenere preziose informazioni per le nostre tavolette.       
Sul piano stilistico si è invece ritenuto opportuno compiere una ricognizione sul territorio che mirasse ad individuare manufatti conformi all’opera in questione, ed è quindi stato fatto un primo censimento di cibori e tabernacoli lignei eseguiti da “manieristi cretesi”. L’ampio numero di questi oggetti finora raccolti, lascia immaginare che tale produzione dovette estendersi ad ampio raggio ma entro un determinato giro di anni. La comune impostazione architettonica riscontrabile in svariati di questi elementi liturgici, sembra indicarne – in molti casi – l’esecuzione da parte di maestranze attive in una medesima bottega o contesto. Da ultimo si sollevano dunque alcune ipotesi di lettura dei dati raccolti: il massiccio ricorso al gusto cretese per questo tipo di decorazione pittorica, potrebbe legarsi a delle mirate scelte formali e di significato da parte di una committenza ormai orientata nel clima della Controriforma.  

 Cristina Galassi

Professore associato di Storia della critica d’arte, Università degli Studi di Perugia

Considerazioni sulla quadreria di Simonetto Anastagi

 La raccolta di Simonetto Anastagi, il colto e versatile collezionista che commissionò a Federico Barocci il celebre Riposo nella fuga in Egitto, conosciuto anche come Madonna della ciliegia, è presentata attraverso l’inventario redatto dopo la sua morte il 1 luglio del 1602. Una sorta di istantanea fotografica della collezione e della sua dislocazione museografica, dalla quale si ricavano indicazioni sulle stanze in cui era articolata, sulle opere che la caratterizzavano, sulle tecniche impiegate, sui criteri con i quali oggetti, dipinti, sculture, curiosità naturali, antichità e rilievi bronzei erano disposti.

 Fabrizio Biferali

Assegnista di ricerca, Scuola Normale Superiore di Pisa, Dipartimento di Storia moderna

El Greco, Vincenzo Anastagi e una nuova opera del maestro all’Accademia Nazionale di San Luca

 L’intervento sarà incentrato sul Ritratto di Vincenzo Anastagi, dipinto da El Greco intorno al 1575 e conservato alla Frick Collection di New York, e sulla figura dell’effigiato, cavaliere di Malta di origine perugina che prese parte con un ruolo da protagonista alla difesa di Malta dall’assedio posto dall’Impero ottomano nel 1565. Chiuderà la relazione una breve presentazione di una nuova opera giovanile attribuita al maestro candiota e sottoposta a pulitura e a indagini diagnostiche nella primavera-estate del 2018.

 Giuseppe Mastronardi

Professore Ordinario, Politecnico di Bari, Dip.to di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione

Analisi biometrica applicata ad alcuni dipinti di El Greco

Ogni processo biometrico può portare al confronto di caratteristiche fisiche o comportamentali, a seguito di loro trasformazioni in modelli matematici, detti anche “template”. Uno dei metodi scientificamente più affidabile per il confronto di volti si basa sull’estrazione dei punti di “repère” presenti, se visibili, sul volto di soggetti. L’insieme di questi punti di repère formano “nuvole di punti” che, in funzione della loro sparsa dislocazione, vanno a configurare i vari rapporti dimensionali del volto, e permettono di esprimere la compatibilità tra volti, basando il confronto in particolare sulle distanze relative e sui fattori di forma. Tuttavia, questo metodo è attendibile solo se praticato su reperti fotografici o videogrammi, da cui estrarre nuvole di punti omologhi, ottenute a seguito di “sovrapposizione parametrizzata”. Questa metodica, come altre basate su metriche facciali, non può però essere applicata a dipinti o autoritratti, poiché, i reali rapporti dimensionali dei volti, in questi casi, vengono falsati dalla libera e soggettiva rappresentazione dell’artista. Si può, comunque, procedere a un confronto di volti estratti da dipinti mediante altre tecniche assistite da computer, certamente più complesse, che possono assicurare risultati scientificamente accettabili, poiché vanno a basarsi su una pluralità di confronti crociati, producendo matrici di correlazione o dispersione.

I valori ottenuti sono valutati attraverso soglie di confronto opportunamente tarate su casi certi, in modo da ottenere un modello di valutazione attendibile, quanto più possibile, al fine di evitare falsi positivi e falsi negativi. Per il caso in esame, senza fare ricorso a metodi olistici, affidabili solo in presenza di archivi di volti costituiti da centinaia di template, si è ritenuto utile e opportuno, impiegare un algoritmo di Machine Learning, denominato FLE (Face Landmark Estimation), che consiste nell’individuare anche interattivamente i Landmark, cioè i punti caratteristici appartenenti a regioni salienti del volto come occhi, sopracciglia, naso, bocca e profilo curvo inferiore del mento, che vanno a formare l’impronta del volto. Inoltre, per rendere più affidabile tale metodo si è applicato preventivamente, ai volti estratti dai dipinti, l’algoritmo di Face Alignment, che produce trasformazioni affini, finalizzate a centrare il volto, quanto più possibile, nelle immagini messe a confronto. È stato così possibile confrontare l’autoritratto di El Greco con i volti estratti da alcuni dipinti dell’epoca, ottenendo risultati molto interessanti che aggiungono elementi identificativi ai numerosi indizi già espressi da qualificati esperti del settore.

 Manuela Vagnini, Michela Azzarelli, Alessia Daveri

Laboratorio di diagnostica per i beni culturali

Mariella Lobefaro

Restauratrice, Consulente Tecnico per la Storia dell’Arte, Presidente Associazione Culturale ONLUS Icone: Ricerca e Conoscenza

Le Tavolette di Bettona e alcune opere di collezione privata: indagini diagnostiche a confronto

Attraverso tecniche di analisi portatili e non invasive sono state effettuate indagini diagnostiche sia sulle cinque tavolette dipinte, consistenti un ciborio, conservate presso il Museo della Città di Bettona e raffiguranti il Cristo risorto e i quattro evangelisti, che su altre tavole dipinte di proprietà privata tra cui anche due tavolette – probabilmente anch’esse parti di un ciborio – raffiguranti gli evangelisti Marco e Luca di cui una recante firma coeva in greco corsivo domínikos theotos. I risultati ottenuti, volti all’individuazione del disegno preparatorio e alla caratterizzazione della tavolozza, vengono discussi e messi a confronto tra di loro al fine di evidenziare possibili analogie o differenze sulla manifattura degli stessi. Comparando le analisi riflettografiche effettuate su questi dipinti emergono interessanti similitudini relativamente al disegno preparatorio e alla sua realizzazione. Le indagini spettroscopiche non invasive mettono in risalto interessanti analogie per quanto concerne la tavolozza e la tecnica esecutiva adottata dalla maestranza. Infatti si osservano analogie, su tutti i dipinti analizzati, per quanto riguarda gli strati preparatori, di imprimitura e la tipologia di legante utilizzato. Forti similitudini si riscontrano anche nell’utilizzo di pigmenti per la realizzazione delle campiture di colore rosso, giallo/marrone e verde, per gli incarnati e per le dorature, laddove presenti, sembra sia stata adottata una stessa tipologia di tecnica. Per quanto concerne le campiture di colore blu si riscontra, in tutti i casi, l’uso di uno stesso pigmento caratterizzato dalla medesima composizione chimica, che presenta, inoltre, nei diversi manufatti esaminati differenti gradi di alterazione cromatica. 

> 14.00 MOMENTO CONVIVIALE CONCLUSIVO

FONTE: Ufficio Stampa Sistema Museo – Sara Stangoni