Fiera delle Utopie Concrete Dal 13 al 16 settembre torna a Città di Castello la Fiera delle Utopie concrete che, nell'edizione 2018, celebra il suo trentesimo anniversario.

copertina_Fiera-delle-Utopie-Concrete-2018CITTA’ DI CASTELLO (PG) – Quattro giorni in cui si metteranno a confronto le proposte che sono uscite dall’iniziativa e lo sviluppo territoriale nell’Altotevere.

Educazione alla sostenibilità, gestione dei rifiuti, economia circolare, l’autonomia energetica, suolo e biodiversità, coesione sociale e convivenza saranno tra i campi d’azione, dove molti obiettivi presentati alle Fiere delle Utopie concrete negli ultimi tre decenni oggi sono una nuova normalità.

Uno sguardo sarà poi rivolto al futuro: quali saranno le sfide che l’Altotevere, come tanti altri territori in Italia, dovrà vincere nei prossimi anni per mantenere e migliorare la dinamicità e vivibilità del luogo?

Il programma sarà ricco di appuntamenti e iniziative: seminari e dibattiti, installazioni interattive, laboratori multidisciplinari, stazioni di lavoro, performance artistiche e spettacoli.

Quando è nata e chi l’ha promossa
La Fiera delle Utopie Concrete ha mosso i suoi primi passi nel 1987 quando l’amministrazione comunale di Città di Castello, guidata allora dal sindaco Giuseppe Pannacci, ha avviato i primi contatti con la cultura verde europea con l’intenzione di mettere a punto una iniziativa in grado di dare un contributo ai più diversi livelli – da quello locale a quello internazionale – nell’affrontare i problemi posti dalla “emergenza ambiente”. Nel corso di questi incontri si costituì, coordinato da Alexander Langer, il “Comitato consultivo europeo” che, in stretto rapporto con l’amministrazione comunale, e altre realtà e istituzioni locali, ha poi elaborato e realizzato il programma della Fiera nelle sue diverse edizioni.
Questo concorso di istituzioni pubbliche e di cittadini associati per l’occasione, nell’invenzione e nella realizzazione della Fiera è un primo tratto originale di questa iniziativa.

L’idea guida e cosa si propone
Le idee guide della Fiera sono la conversione ecologica e la cultura di convivenza. Sebbene infatti sia ancora necessario anche un lavoro di denuncia degli attuali modelli di produzione e di vita, risulta evidente che occorre mettere al centro della riflessione, e soprattutto dell’agire pratico, i percorsi concreti che possano far diventare ecologicamente e socialmente sostenibili nella “mutua tolleranza, conoscenza e frequentazione” i modi di produrre, di consumare, di organizzare la vita quotidiana. Di vivere, in una parola. Le “utopie concrete” che sono state e sono protagoniste della Fiera non sempre erano già strade ben delineate, anzi, per lo più si trattava, e tuttora si tratta, di “sentieri”, di tendenze, di cui però la nostra società è gravida. La natura stessa della ricerca delle vie per la conversione ecologica e per l’arte della convivenza rende impossibile – e nemmeno auspicabile – il tentativo di ridurre tutto a concetti generali ordinati in una forma chiusa e definitiva. Per questo la Fiera si è proposta, e continua a proporsi, come occasione di incontro e di confronto fra esperienze e progetti per la conversione ecologica.

FONTE: Regione Umbria e www.utopieconcrete.it