“Dietro i tuoi passi. La storia di Peppino Impastato” In scena al teatro Lyrick di Assisi la vita, la lotta, il contesto familiare e sociale di un uomo in perenne lotta contro le ingiustizie

Dietro i tuoi passi (1)ASSISI (PG) – “Dietro i tuoi passi. La storia di Peppino Impastato” arriva sul palco del teatro Lyrick di Assisi il prossimo 31 gennaio (ore 21.15) nell’ambito della stagione “Lo spettacolo al centro”.

Sul palco – A Cinisi, paesino siciliano schiacciato tra la roccia e il mare, nei pressi dell’aeroporto, cento passi separano la casa di Peppino Impastato da quella del boss locale. Peppino, fin da piccolo curioso, nel 1968 si ribella come tanti giovani al padre. Ma in Sicilia la ribellione diventa sfida allo statuto della mafia. Peppino non cede, battendosi insieme ai suoi compagni contro una cultura mafiosa accettata e coperta. Dopo varie ribellioni fonda “Radio Aut” che infrange il tabù dell’omertà e con l’arma del ridicolo distrugge il clima riverenziale attorno la mafia. Durante le trasmissioni radiofoniche il giovane Peppino affronta la mafia e la sua cittadina chiamandola Mafiopoli. Il clima per lui si fa pesante: il padre cerca di farlo tacere, madre e fratello sono solidali con lui. Quando arriva il Settantasette, mentre c’è chi si rifugia nel privato, lui si presenta alle elezioni comunali. Due giorni prima del voto lo fanno saltare in aria sui binari della ferrovia con sei chili di tritolo. La morte coincide con il ritrovamento a Roma dell’onorevole Aldo Moro, viene rubricata come “incidente sul lavoro” poi, dopo che gli amici mettono a disposizione degli inquirenti molti indizi dell’esecuzione diventa addirittura “suicidio”. Al funerale di Peppino parteciperanno migliaia di persone, scossi dall’accaduto e intenzionati a seguire le sue orme.
Quest’allestimento è un atto d’amore verso un personaggio che ha lasciato alla storia, a noi siciliani, e all’Italia stessa una testimonianza esemplare di lotta contro la mafia. Una trasposizione teatrale nel convincimento che il teatro possa e debba contribuire a salvare dalle ingiurie nel tempo e dall’oblio grandi uomini come Peppino Impastato. Raccontare in un palcoscenico la vita, la lotta, il contesto familiare e sociale di un uomo in perenne lotta contro le ingiustizie.

Nota del regista Massimo Natale “Peppino Impastato è sicuramente un simbolo. Un personaggio che con la sua vita ci ha lasciato un messaggio preciso, chiaro, inequivocabile. La mafia, e con essa il silenzio, l’omertà, la contiguità sono da combattere sempre e comunque: a testa alta, con coraggio e senza timori. Raccontare in teatro vicende come questa, di questa complessità e così emozionante è sempre difficile. Soprattutto quando precedenti illustri come il film “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana ci hanno descritto questa vicenda con una forza ed una chiarezza sorprendenti. E allora, questa volta, abbiamo voluto sottolineare un aspetto di questa vicenda: l’incomunicabilità. Gli ostacoli nati nei rapporti tra famigliari, nei rapporti con la gente, con i paesani. È per questo che il nostro palco lo abbiamo voluto pieno di ostacoli, di barriere, di impedimenti.  Perché Peppino si è dovuto muovere, nella vita, tra ostacoli spesso invisibili ma non per questo meno efficaci. Ostacoli che lo hanno piano piano isolato. Perché Peppino impastato è stato lasciato solo. Da tutti. Si è battuto con un gruppo di amici ma la gente, la cosiddetta società civile, gli ha voltato le spalle oppure, nel migliore dei casi, ha fatto finta di non vedere e non sentire. E si sa… la mafia uccide quando vieni lasciato solo. Un altro punto di forza di questo allestimento è la passione, la voglia e la bravura degli interpreti. Cinque attori che hanno nel cuore il loro punto di forza. La passione, l’orgoglio e la forza di essere “figli del sud” scorre nelle loro vene e restituisce forza, ardore e passione ai loro personaggi. Vederli emozionati fin dalle prove, con gli occhi lucidi, è qualcosa che non si può dimenticare. E che arriva in sala, in platea, nel cuore. È un’occasione, questo spettacolo. Un’occasione da non perdere. Perché la fiaccola accesa dal sacrificio di tanti nostri concittadini come Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Rosario Livatino, Carlo Albero dalla Chiesa e tanti, troppi, altri, non si spenga mai”.

Dietro i tuoi passi. La storia di Peppino Impastato ideato da Domenico Cangialosi, Claudia Perna, Calogero Macaluso e Francesco Basile, con Calogero Macaluso (Luigi Impastato), Claudia Perna (Falicia Bartolotta), Duan Melodia (Peppino Impastato) Gabriele Namio (Giovanni Impastato), Domenico Cangialosi (Salvo Vitale), regia di Massimo Natale, musiche Originali Roberto Colavalle, Compagnia Artiamo.

FONTE: Ufficio stampa Zona Franca (Francesca Cecchini)