Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra Vanitas, arte e scienza Simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane, della vita stessa, fin dal Cinquecento, le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti

È forse già una cosa seria?
Non è per nulla seria.
Sono delle bolle di sapone, delle pure chimere…

Fëdor Dostoevskij, Delitto e Castigo

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Pelagio Palagi, Newton scopre la teoria della rifrazione della luce, 1827, olio su tela, cm. 170×220.
Brescia, Musei Civici d’Arte e Storia

PERUGIA – Le bolle di sapone hanno affascinato generazioni di artisti per quei giochi di colore che si muovono sulle superfici saponose, per la loro lucentezza, per la loro leggerezza.
La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, dal 16 marzo al 9 giugno 2019, affronta per la prima volta in una mostra dedicata, questa tematica tradizionalmente correlata al genere artistico della natura morta e della vanitas.
L’esposizione, dal titolo “Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra Vanitas, arte e scienza”, si presenta come un’iniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta la nascita dell’interesse scientifico, fisico e matematico delle lamine saponate, modelli di una geometria delle forme molto stabili.
Da un lato quindi il percorso artistico che si compone di circa 60 opere che coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità e, dall’altro, un viaggio che documenta il fondamentale ruolo giocato dalle bolle di sapone nelle ricerche settecentesche sulla rifrazione della luce e sui colori, fino a quelle successive circa le teorie sulle superfici minime o sulle forme di aggregazione organica della materia.

Orari
Da martedì a domenica 8.30-19.30; lunedì 12-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)

Biglietti
Intero € 8, ridotto € 4. Gratuito per le singole categorie consultare il sito

Per maggiori informazioni:
http://www.gallerianazionaledellumbria.it

FONTE: Regione Umbria