All’inaugurazione saranno presenti il sindaco di Montefalco Luigi Titta e Serena Marinelli di Sistema Museo.
Santa Chiara e il vescovo Jean d’Amiel non ebbero mai occasione di incontrarsi in vita, ciononostante le loro storie si sono intersecate grazie a due opere pittoriche (esposte per l’occasione nella sala XVII della Pinacoteca) e a un oratorio, la Cappella di Santa Croce a Montefalco, che la Santa fece costruire e il Vescovo affrescare.
Sullo sfondo, la Montefalco della prima metà del Trecento, il Papato ad Avignone e, soprattutto, un’intensa devozione popolare che artisti ancora anonimi e di grande qualità seppero interpretare con rara efficacia.
Il progetto espositivo rivela al grande pubblico – dopo nuove analisi scientifiche e un accurato restauro presso i laboratori dei Musei Vaticani – due opere che sono solitamente in arredo negli appartamenti di rappresentanza del Santo Padre: il Polittico della Chiesa di San Francesco e il Dossale della Cappella di Santa Croce a Montefalco. I dipinti erano già stati simbolicamente concessi in prestito lo scorso anno per la mostra umbra “Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l’Appennino”, in occasione delle iniziative territoriali di promozione e valorizzazione artistica messe in essere all’indomani del devastante sisma che colpì il Centro Italia nel 2016.
FONTE: Ufficio Stampa Comune di Montefalco.