Art Monsters 2020: contaminazioni aliene nell’Umbria contemporanea La mostra a cura di Matteo Pacini al museo civico di Palazzo della Penna da ieri, 6 agosto all’11 ottobre

Art-Monsters-inPERUGIA – “Contaminazioni aliene nell’Umbria contemporanea” è il titolo dell’edizione 2020 di Art Monsters, mostra collettiva di arte contemporanea, che si è aperta ieri, giovedì 6 agosto al Museo civico di Palazzo della Penna. L’esposizione, curata da Matteo Pacini e promossa dall’Associazione culturale Art Monsters in collaborazione con il Comune di Perugia – Assessorato alla Cultura, con il sostegno di OASI – Gruppo Gabrielli e Handmade Cafè – Perugia, è stata presentata questa mattina a Palazzo della Penna, alla presenza dello stesso curatore, dell’Assessore alla Cultura Leonardo Varasano, di Fabio Amici in rappresentanza dell’associazione Art Monsters e degli sponsor.
“La nuova edizione di Art Monsters, di grande qualità nella curatela, negli artisti e nelle opere in esposizione, ha quest’anno un sapore speciale – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano -. Dopo l’emergenza dovuta alla pandemia, Perugia riparte con grande determinazione con un programma estivo articolato e con una mostra di pregio, capace di attirare l’interesse di turisti e perugini”.
“Contaminazioni aliene nell’Umbria contemporanea”, inizialmente prevista per aprile 2020, apre la stagione espositiva di Palazzo della Penna, sospesa a causa dell’emergenza Covid19, dando particolare rilievo a quel genere di contaminazioni artistiche e culturali che hanno animato e reso rilevante il fermento culturale umbro in diversi momenti del Novecento. Come ad esempio il celebre incontro tra Alberto Burri e Joseph Beuys, avvenuto il 3 aprile 1980 presso la Rocca Paolina di Perugia, da cui ebbero origine le sei preziose lavagne tuttora custodite e visitabili all’interno del Museo civico di Palazzo della Penna. Ed è proprio al 40° anniversario della storica “contaminazione” fra i due Maestri che è ispirata l’edizione Art Monsters 2020 che accoglierà le opere di artisti contemporanei di fama nazionale e internazionale.
«Con la consapevolezza – spiega Matteo Pacini – di quanto vitali si siano rivelati questo genere di incontri e contaminazioni per lo sviluppo del tessuto culturale umbro, con questa edizione si favoriranno nuove contaminazioni artistiche all’insegna della fusione di elementi di diversa natura, pur mantenendo integre le singole peculiarità. Ciò non può che avvenire attraverso le riflessioni che solo l’arte e la cultura sono in grado di innescare, in un momento storico complesso in cui le relazioni e gli scambi tra esseri umani sembrano più a rischio che mai”.
Il percorso espositivo, allestito negli eleganti spazi del polo di arte contemporanea del capoluogo umbro, sarà un insieme di espressioni artistiche eterogenee, definite “aliene” con riferimento alle varie accezioni del termine (“straniero, diverso, estraneo, che rifugge da qualche cosa, diverso rispetto a un ambiente, a un contesto sociale e simili” da vocabolario Treccani). Una ricca selezione di opere come stimolo all’interazioni tra diversità, mostrando il valore aggiunto che si ricava dal contagio e il confronto fra stili e vissuti.
I 18 artisti invitati sono quanto di più eterogeneo e, allo stesso tempo, affine al concetto di “alieno” possa proporre il panorama artistico contemporaneo: nomi di fama nazionale e internazionale come il noto artista torinese Fabio Viale. Alcuni di essi sono alla prima esperienza espositiva in Umbria come il romagnolo Matteo Lucca, la toscana Cristiana Palandri e il duo Giuseppe Barilaro/Luca Centola. In mostra anche le installazioni dei due grandi artisti scomparsi Alessandro Kokocinski e Wolfgang Alexander Kossuth che in Umbria trascorsero una parte importante della vita. Alcuni degli artisti presenti hanno piantato in terra umbra solide radici, come gli australiani Virginia Ryan, Neil Moore e la vicentina Giulia Filippi, altri, come il cremonese Graziano Carotti, tornano a distanza di anni ad esporre nella regione. Non mancheranno artisti autoctoni che dall’Umbria esportano il proprio lavoro a livello nazionale e internazionale come Mario Consiglio, Sauro Cardinali, David Pompili e ancora Francesca De Mai, Massimiliano Poggioni, Nicola Fumo Frattegiani e il giovane Edoardo Cialfi.
Art Monsters torna a Perugia per la sua quinta edizione consolidando il successo di un percorso di promozione dell’arte contemporanea come valore fondamentale per la crescita di una comunità̀ e del suo territorio. Il progetto, nato nel 2015 ha dato forma al fermento culturale umbro attraverso l’espressione delle sue eccellenze artistiche, favorendo il dialogo tra autori di fama nazionale e internazionale, chiamati a misurarsi su temi di grande e attuale interesse come diversità̀, discriminazione e l’identità̀, trattati di anno in anno secondo diverse chiavi di lettura.

Scheda tecnica
Art Monsters – V Edizione
Contaminazioni Aliene nell’Umbria contemporanea
a cura di Matteo Pacini
Museo civico di Palazzo della Penna
Via Podiani, 11 – Perugia

Servizi Museali
Munus Arts&Culture

Orari
6 agosto –11 ottobre 2020
Agosto: ore 10:00-19:00 (tutti i giorni)
Settembre e ottobre: ore 10:00-19:00 (da marted. a domenica, chiuso luned.)
Info: 075.9477727 / palazzodellapenna@munus.com

Biglietti
Intero € 6,00
Ridotto A € 3,00
Oltre i 65 anni, Gruppi di minimo 15 persone, soci ICOM e Touring Club, Forze armate e dell’ordine, Dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (su presentazione del tesserino), Dipendenti del Comune di Perugia (su presentazione del badge), Studenti (dell’Accademia di Belle Arti di Perugia; Iscritti alle lauree triennali in Scienze dei Beni Culturali e in Lettere; Iscritti alle Lauree specialistiche in Storia dell’Arte), Possessori “Perugia Carta Giovani”, altre convenzioni in vigore.

Ridotto B € 2,00
Da 7 a 14 anni, Scolaresche

Gratuito
Da O a 6 anni, Direttori e funzionari di musei pubblici e privati (su presentazione di tesserino o badge), Giornalisti/Pubblicisti (con tesserino dell’Ordine o lettera d’incarico firmata dal direttore), Dirigenti (Direttori Generali; Soprintendenti; Ispettori) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in servizio, Insegnanti accompagnatori di scolaresche, Guide turistiche nell’esercizio delle loro funzioni, Disabili + accompagnatori responsabili.

Artisti in mostra

Giuseppe Barilaro: Nasce a Catanzaro il 16 Luglio del 1988. Dopo gli studi artistici effettuati presso l’Istituto Statale d’Arte di San Giovanni in Fiore prosegue la sua istruzione laureandosi presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Predilige la manipolazione di materiali “vergini”, usurabili e duttili e, con il legno in particolare, ha instaurato un imprinting inossidabile che tuttora porta avanti. Nei suoi lavori la “materia” diviene protagonista dell’opera stessa. Gli interventi che l’artista esegue sul corpo del supporto quali: combustione del legno; scuoiatura e incisione dello stesso; trattamento con acrilici e colle distese e spellate, mostrano quindi l’anima, il vigore e il vissuto alla figura tracciata.  Con l’opera “Cristo sottoposto a confessione” è 1° classificato del Premio Nazionale della Arti –M.I.U.R.; sezione PITTURA. Successivamente inizia ad allontanarsi da uno stile “narrativo” prediligendo forme e composizioni essenziali, quasi arcaiche, che rievocano la fermezza e tutta la sacralità tipica delle icone. A contrasto con tale morbidezza interviene il colpo inferto sul supporto che diventa così più cruento e deciso. Vive e lavora a Catanzaro.

Sauro Cardinali: Nasce a Spina (Pg) nel 1951. Dopo un’attività nel campo parallelo della ricerca teatrale, nella prima personale del 1980 presenta opere in cui è già evidente una problematica di trasformazione dell’immagine e di rielaborazione di simbolismi e iconicità di matrice esoterica. Negli ultimi anni un nuovo ordine è presente nei lavori che, accompagnati da un particolare uso della parola, trovano un’austerità e un rigore inediti nella definizione di propri spazi, che si definiscono in ragione alle proprietà specifiche dei materiali che vengono assunti a essere parte integrante del lavoro. Nell’ultima serie di lavori l’indagine giunge a scandagliare le profondità della definizione e scomposizione dell’immagine nella grande tradizione dell’autoritratto. Nel 2001 è vincitore del concorso per idee per la sistemazione dell’area di Piazza Augusto Imperatore a Roma. Sue opere permanenti site-specific, sono presenti presso le città di Siena, Foligno, Gubbio. È presente in numerose rassegne internazionali e, tra le principali esposizioni si ricordano la mostra “Sauro Cardinali fra 1984 e 1990” presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo; “Bel tempo” (Budapest), la mostra alla Loggia dei Lanari (Perugia), la personale al Museo Virgiliano di Virgilio (Mantova), “Delle cose mute” presso la Temple University di Roma, “Sauro Cardinali”, personale presso la galleria Marina Miranda, Madrid; “Punti cardinali”, personale presso la galleria milanese The Flat Massimo Carasi.  A cavallo tra 2019 e 2020 gli è stata dedicata una retrospettiva a Palazzo Lucarini di Trevi, “L’immanenza della rugiada”. E’ stato docente titolare di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’ di Perugia. Vive e lavora tra Spina (Pg) e Milano.

Graziano Carotti: “Nasce il 17 Luglio 1946 a Cremona in via Pallavicino – già via Favagrossa – al numero civico 24. Il bambino cresce nelle prime luci del dopoguerra. Seguono gli studi, le passioni, le mostre, i riconoscimenti… Una vita trascorre. Il bambino di ieri è oggi il custode del ricordo tattile di quei forti odori, di quella Polvere, degli anni piccoli. La Polvere di questi anni grandi vince le perenni sfide di terra acqua fuoco, a generare statue; da sempre Musa puntuale, silenziosa Polvere senza tempo. Nel tempo dei crolli quotidiani, Lei affolla opere, aneliti testardi a dare vita ai morti.”

Luca Centola: Fotografo professionista, vive e lavora a Matera. Laureato in Conservazione dei Beni culturali presso l’Università degli Studi del Salento con una tesi sui villaggi operai lucani nella valle del Basento. Nel 2011 ha frequentato il Master in Gestione e valorizzazione del patrimonio industriale, mentre non ancora trentenne ha ricoperto il ruolo di Segretario all’Assessorato alla Cultura del Comune di Matera. Dal 2009 è segretario della sezione Basilicata dell’AIPAI. Nella sua ventennale attività di fotografo, tra i suoi più apprezzati progetti si ricordano: il reportage sul cementificio del Vajont e la serie fotografia sull’area ex Falck a Sesto San Giovanni (Milano); diverse pubblicazioni su riviste specializzate, come Patrimonio Industriale, con un’intervista di Rossella Monaco e Mariano Maugeri, giornalista de “Il Sole 24 ORE”; oltre che la vittoria a diverse competizioni fotografiche, come l’ottenimento del I premio al concorso “Spazi da non perdere” promosso dalla Fondazione con il Sud. Tra i progetti espositivi si citano solo nell’ultimo anno: Appunti Post-Apocalittici, a cura di Marta Ragozzino, Sovrintendente ai Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata, presso Palazzo Lanfrachi, Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna (Matera) e due installazioni audio/visive performative ideate e curate da Simona Spinella in collaborazione con MaterElettrica, spin-off del Conservatorio E. Duni di Matera, quali: Misereor – La preghiera bussa, il digiuno ottiene, la misericordia riceve, presso il complesso rupestre della Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci di Matera, replicato poi a Taranto presso il Castello Aragonese all’interno del Mysterium Festival, e Domino Revisited, realizzato in occasione della Notte Europea dei Musei presso il MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea di Matera. A Bologna cura la scenografia per il Concorso 2 agosto – International Composing Competition, creando una visual performance dal titolo Risveglio.

Edoardo Cialfi: Edoardo Cialfi nasce il 7 Dicembre 1993 a Marsciano (PG). Frequenta l’Istituto d’arte Alpinolo Magnini di Deruta. Consegue il diploma accademico di primo livello presso LABA di Firenze nel 2019, attualmente frequenta il biennio di specializzazione in Pittura-Atelier Direction – Mediazione Culturale dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Verona. Nell’ultimo triennio ha partecipato alle mostre: “Spray Fades” The Bid Art Space, Pesaro, Pesaro e Urbino, 2020 (solo show); “Un pulsante nel buio” “Spazio espositivo Storico Caffè Michelangiolo, Via Cavour 21”, Firenze, a cura di Massimo Innocenti, 2017 (solo show); “Edoardo Cialfi Gennifer Deri”, Filarete Art Studio, Empoli, Firenze, a cura di Eugenia Vanni e Gaia Bindi, 2018, (doppia personale); “Evanescenze \ Evidenze”, Mac,n (Museo di arte contemporanea e del Novecento),  Monsummano Terme, Pistoia, 2019 (doppia personale); “Dalla matrice alla materia”, Sale Affrescate, Pistoia, a cura di 360 Atelier, 2020, “ Linee d’Umbria”, Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea, Umbertide, Perugia, a cura di Giorgio Bonomi, 2020; “Forme dell’interpretazione”, Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea, Umbertide, Perugia, a cura di Filarete Art Studio, 2019; “Lapislazzuli 2”, ARTFORMS, Prato, a cura di Eugenia Vanni e Fabio Cresci, 2018, 2017;“ Paesaggisticamente…ovvero le allusioni dal punto di vista del paesaggio”, Museo Dinamico Del Laterizio e Delle Terrecotte”, Marsciano, Perugia, a cura di Massimo Innocenti e Tannaz Lahiji,  2017; “INTORNO AL TEMPO JUST A MOMENT”, Villa strozzi, Firenze, a cura di Honglei Bao, Ines Cui, Stefano Follesa, 2017;“Lapislazzuli”, Ex Fabbrica Lucchesi, Prato, a cura di Eugenia Vanni e Fabio Cresci, 2017.

Mario Consiglio: Nasce a Maglie (LE) nel 1968, vive a Perugia. Lavora nell’ultimo periodo sull’alterazione ironica dell’immagine e sul riutilizzo dei materiali, affrontando temi caldi legati alla società contemporanea e alla sua decadenza. Accademico di merito e docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia, ha esposto in numerosi contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Grimmuseum (Berlino), Trolley Gallery (Londra), Palazzo Bricherasio (Torino), Museo Pecci (Prato), Galeria Villena (L’Havana, Cuba), Studio Visconti (Milano), MACRO (Roma), Fondazione Sandretto Re (Torino), Gran Central Terminal (New York), Art in Perpetuity Trust (Londra), Istituto Britannico (Roma), Spiral Hall (Tokyo), Art Basel – Professional Day (Basilea), 798 Art District (Pechino, Cina), Gay Palace (Rotterdam), Palazzo della Penna (Perugia), Galleria Eva Menzio (Torino), Prague Biennal (Praga), Palazzo Lucarini Trevi (Perugia), Palazzo Reale (Napoli), Fondazione Zappettini (Milano), Villa Elisabeth (Berlino), Padiglione Italiano, Expo 98 (Lisbona), Gallery MC (New York), Padiglione Esprit Nouveau (Bologna), Palazzo Morelli Fine Art (Todi, Perugia), Flash Art Museum (Trevi, Perugia), Rare Ofiice (Berlino), Fondazione Querini Stampalia (Venezia), White Spider Col Condesa (Città del Messico), Nolias Gallery (Londra), Martina Re Gallery (Miami FL), Galleria Seno (Milano), Galleria Astuni (Pietrasanta LU),Breed Art Studios (Amsterdam),Studio La Città (Verona), De prospectiva pingendi.Nuovi scenari della pittura italiana (Todi). Casa Sponge (PU), Spazio Rivoluzione (Palermo), Ultima cena -Museo Diocesano di Torino, Nexst Festival – Docks Dora (Torino)

Francesca de Mai: Dopo essersi laureata all’Accademia di Belle Arti di Perugia nel 2005, partecipa a numerose mostre collettive e personali dividendosi tra le arti figurative e la musica attraverso il duo musicale Radiolari e l’associazione culturale “c.a.l.m.a.”. Nel 2007 è cofondatrice del laboratorio tipografico di fantasia “SEMISERIE (le immagini che salvano il mondo), con cui promuove un’originale “cartoleria d’artista” utilizzando in maniera “impropria” caratteri mobili, tirabozze, pedalina  e computer grafica, e muovendosi tra il libro d’artista e la piccola casa editrice. Cerca vie di diffusione per le sue creazioni “diverse” rispetto agli usuali ambienti dell’arte contemporanea, frequentando fiere di piccola editoria tra le quali si ricordano, nel 2010, “Parole nel tempo” nel Castello di Belgioglioso a Pavia e nel 2013 la Mainzer Minipressen-Messe 2013-Gutenberg-Museum a Mainz . Vive e lavora in Umbria. Tra le principali mostre e collaborazioni: nel 2006 “LIBEROLIBROdARTISTALIBERO”, III Biennale del libro d’artista, Museo Archeologico Statale, Spoleto; nel 2008Pagine Bianche D’autore”, opera menzionata a cura di Teresa Macrì – pubblicazione su Pagine Bianche; nel 2009 Mulhouse ‘09, Mulhouse – Francia; Nel 2012 comincia la collaborazione con la Compagnia Abbondanza Bertoni per la quale realizza immagini dedicate per diversi spettacoli. Nel 2015 partecipa al tour della cantante Cristina Dona’: “Così.vicini” con la gestione creativa del merchandising originale dedicato. Con la cantautrice aveva già collaborato nel 2004 con la pubblicazione del disegno ”tartaruga” nel cd “Dove sei tu”, collaborazione che continua nel 2017 nel tour “Tregua 1997/2017” e nel 2020 con la realizzazione del lyric video “L’infinito nella testa”. Nel 2019 collabora con il circo fotografico “Pogovic” all’interno del tour “Jova Beach Party”, realizzando disegno dal vivo su fotografie.

Giulia Filippi: Nata a Vicenza nel 1982 è cresciuta nella campagna di un paesino veneto e persegue la ricerca in ogni forma. Ha conseguito la laurea magistrale all’Accademia di Belle Arti di Venezia e in procinto di terminare un master presso l’Università di Firenze, dal titolo “Futuro Vegetale. Piante, innovazione sociale e progetto. Attualmente vive a Bevagna (PG). Tra il 2009 e il 2010 ha vissuto in Finlandia per progetti di Residenza d’Artista presso Rauma, Kemijarvi e Lahti. Dal 2007 collabora con diversi Musei, Amministrazioni, Enti, Organizzazioni e Associazioni per la progettazione e realizzazione di laboratori e progetti educativi. Collabora ordinariamente con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e Viaindustriae di Foligno. Dal 2004, per progetti educative e artistici, ha collaborato con: Accademia di Belle Arti di Venezia, Associazione LOVE (VE), Associazione Norma (RA), Associazione Tonino Guerra in Pennabilli (RN), Biennale di Venezia, Comune di Suzzara (MN), Comune di Venezia, Ceramiche Tosin (VI), Fondazione Marino Golinelli di Bologna, Hangar Bicocca di Milano, Istituto del colore di Milano, La Galleria Nazionale di Roma Lineasette ceramiche (VI), Lubiam Spa di Mantova, OVS per il progetto Kids Cretaive Lab, Palazzo Lucarini a Trevi (PG), Palazzetto Bru Zane di Venezia, Raumars (Rauma, Finlandia), Studio Orta a Parigi e Les Moulin (Francia), WWF, diverse Scuole e Istituti europei per progetti Erasmus+ e PON. Ha partecipato a diverse esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero.

Nicola Fumo Frattegiani: Nicola Fumo Frattegiani è un compositore elettroacustico e audiovisuale che vive a Perugia. Sue composizioni sono state presentate in vari festival nazionali ed internazionali tra cui ICMC (KR), NYCEMF, ICMC-NYCEMF, New Music Miami Festival ISCM, Electroacoustic Barn Dance, WSU, The 15th International Gothic Association Conference, STUDIO 300 (USA), SMC (CY), Atemporánea Festival, Foundation Destellos (AR), Festival Futura, Finale Prix Russolo (FR), Synchresis Festival (ES), Evimus (DE), MUSLAB (BR), Echofluxx (CZ), Audio Mostly, BFE/ RMA, Convergence, Noisefloor Festival, SOUND/IMAGE (UK), WOCMAT (TW), ACMC (AU), XIV Festival Internacional de Musica Electroacustica y Electronica Primavera en La Habana (CU), Matera Intermedia, Diffrazioni Firenze Multimedia Festival, XXII CIM, SMC, Venice Biennale of Architecture, 9th International FKL symposium on soundscape, Moon in June, Macro Asilo, Corsie Festival, Segnali, Premio Nazionale delle Arti, Elettronicamente (IT). Autore e performer, la sua ricerca si occupa di musica elettroacustica, sonorizzazioni per immagini, video, mostre d’arte e in particolare di composizioni per spettacoli teatrali.

Alessandro Kokocinski: Nasce a Porto Recanati nel 1948 da madre russa e padre polacco. Alla fine dello stesso anno approda in Argentina dopo una drammatica traversata dell’Atlantico. Passa i primi anni dell’infanzia tra le foreste Misionares, l’Iguazù e il Paraguay, per stabilirsi poi a Buenos Aires dove intraprende la carriera circense a contatto con artisti del circo come Oleg Popov. Nel ‘69 approda in Cile, nel pieno dell’ideologia pacifista del governo Allende. Alla caduta di Allende, Kokocinski è già in Europa dove, accolto da intellettuali come Rafael Alberti, Alberto Moravia, Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini, espone ai Musei Vaticani illustrando l’Angelus Dei per l’Anno Santo sotto il pontificato di Papa Paolo VI nel 1977. In quel periodo ricomincia a lavorare per il teatro e per il cinema, collaborando con grandi personaggi come Gabriella Ferri e Lina Sastri. Numerosi sono i documentari sulla sua vita avventurosa (l’ultimo dei quali “Alejandro es la vida” prodotto da Antigona Productions nel 2007). Acuto analizzatore della realtà, Alessandro Kokocinski esprime nelle sue opere tutte le passioni di una vita tormentata, della quale il destino fu artefice “tragico e felice insieme”. Lo si conosce per la potenza espressiva delle sue sculture monumentali e installazioni, nelle quali suggestioni religiose e oniriche si legano in un’ interpretazione del reale dove spiritualità, sofferenza e sacrificio trasudano dai corpi che affollano le sue composizioni. Fino al 2017, anno della sua scomparsa, viaggia ininterrottamente tra l’Europa, l’Asia, la Russia e l’Oriente esponendo in importanti musei e istituzioni pubbliche e ricevendo inviti alle più importanti biennali d’arte e riconoscimenti a livello internazionale. Alcune delle sue opere sono presenti nelle più prestigiose collezioni d’arte e nei più famosi musei di tutto il mondo, per citarne solo alcuni: I Musei Vaticani, la Fondazione Jorge Luis Borges di Buenos Aires, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, i giardini di Palazzo Aldobrandini di Carpineto Romano, il Museo di Arte Moderna di Santiago del Cile, lo Stadtmuseum di Dresda, il Cimitero Monumentale di Milano, il comune di Dorfen (Monaco di Baviera) la Fondazione Roma Museo.

Wolfgang A. Kossuth: Nasce in Germania, a Pfronten nel 1947. Pittore, scultore, violinista e direttore d’orchestra, dedica tutta la sua vita all’arte, fondendo la passione per la musica a quella per le arti figurative. Le sue opere ritraggono grandi personalità del mondo della musica, della letteratura e della danza. La disciplina che gli permette di esprimersi con maggiore enfasi è la scultura. La figura umana è sempre al centro delle sue composizioni. Studi anatomici, resa del movimento, bellezza classica che si fonde con equilibri improbabili. Il risultato è una figura fisiognomicamente perfetta ma che va oltre la realtà, visione personale dell’artista che asseconda e nega al tempo stesso il naturalismo. Armonia e teatralità caricano le sue sculture di pathos; tensioni e torsioni, corpi di ballerini che sfidano le leggi di gravità in un’esplosione di energia e dinamismo. I materiali che modella sono marmo, bronzo, resina e gesso. Le stesse tematiche sono espresse nelle tele: nudi realizzati a pastelli o a olio, contorni sfumati, magistrale chiaroscuro. Corpi sensuali che si muovono nello spazio, in bilico tra tensione muscolare e emotiva. Dal 1970 al 1974 suona nell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, orchestra della quale sarà direttore nel 1975. Quattro anni più tardi decide di dedicarsi esclusivamente alla scultura frequentando i corsi all’Accademia di Brera. Dal 1981 le sue opere sono esposte in Italia e all’estero. Alcune sono conservate presso il Museo Teatrale alla Scala e in altri teatri lirici come il teatro Carlo Felice di Genova. Viene insignito di svariati titoli, onorificenze, riconoscimenti. Muore precocemente il 30 dicembre 2009.

Matteo Lucca: Matteo Lucca, nato a Forlì nel 1980, laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha iniziato la sua carriera artistica alla fine degli anni ’90 collaborando con gallerie, partecipando a eventi artistici, fiere, mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Nella sua produzione artistica si annoverano opere pubbliche come: “Autoforia”, un’opera in bronzo per i giardini dell’Ospedale Bondeno (FE) e “testimoni dell’impronta”, un gruppo di sculture dedicate ai donatori di sangue di A.V.I.S. presso l’ospedale Pierantoni di Forlì. La sua ricerca artistica si esprime in un’indagine sul corpo attraverso l’uso di diversi materiali, come rame, gesso, tessuti e terracotta. Negli ultimi anni si è dedicato all’utilizzo del pane: la riflessione nasce sui diversi aspetti dell’umano e della sua esistenza. Così l’uomo si racconta attraverso i simboli e i significati, le storie, la cultura e la spiritualità che il pane conserva in sé. Recentemente sta sviluppando il suo lavoro anche attraverso collaborazioni con altri artisti, avviando progetti performativi o scenografici insieme a danzatori, coreografi e compagnie teatrali.
Tra le collezioni d’arte in cui sono presenti le sue opere: collezione privata d’arte “Hettabretz”, Bologna; collezione d’arte del Capri Palace Hotel, Capri; collezione privata “Merani” palace in Tbilisi, Georgia. Attualmente vive e lavora in Italia.

Neil Moore: Nasce in Inghilterra nel 1950 da genitori australiani. Nel 1952 la famiglia torna in Australia dove Neil si forma tra Melbourne e Canberra ottenendo ottimi risultati nelle arti figurative. Nel 1969 si iscrive alla facoltà di Belle Arti dell’Università di Sydney dove, dopo il diploma di laurea conseguito nel ‘72, si dedicherà all’insegnamento. Dopo un periodo di pausa dalla produzione artistica, nel 1979 ha inizio una nuova fase creativa che lo porterà a intraprendere un nova carriera come illustratore per giornali e riviste. Grazie alla sua esperienza grafica di base, si cimenta nelle tecniche calcografiche e nella pittura. Negli anni Ottanta intraprende una serie di viaggi in Europa, prima in Inghilterra, Francia e Germania, e poi in Italia. Nel 1987 decide di trasferirsi in Umbria, in un’antica fortezza da lui stesso restaurata e trasformata in casa studio dove vive tuttora. E’ in Italia che comincia a dipingere a olio specializzandosi nell’arte del ritratto. Durante la sua carriera espone in Australia, Inghilterra, Francia, Germania e Italia, dove le sue opere ottengono numerosi riconoscimenti, trovando posto in collezioni pubbliche e private.

Cristiana Palandri: Nata a Firenze nel 1977, è un’artista visiva e compositrice di musica elettronica. Dopo gli studi in Pittura e Grafica d’arte, rispettivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna e presso la University of The West of England di Bristol, trascorre periodi di ricerca e studio in Germania, Romania e Stati Uniti. Si laurea in Composizione di musica elettronica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e realizza composizioni sonore e musicali per pubblicità, film, installazioni con lo pseudonimo di YokoKono, che utilizza anche come DJ e producer. Dal 2007 partecipa a numerose mostre personali e collettive.  Tra le principali: Reverse, alla Fondazione Merz, Torino; Slipping time alla Sabot Galley Project Space di Cluj Napoca, Romania; Noiseless alla Scaramouche Gallery di New York; Time and materials, alla Horton Gallery di Berlino; Springs in white, Bangkok Art and Cultural Center di Bangkok, Thailand; Arimortis, al Museo del 900 di Milano; Osservazione della natura in stato di quiete, al Museo Marino Marini di Firenze e A fragmented deity, Museo Novecento di Firenze. Attualmente, vive e lavora a Milano.

Massimiliano Poggioni: Nasce a Umbertide (Pg) nel 1975. Dopo gli studi in Filosofia all’Università di Perugia si trasferisce a Berlino e poi a Roma, dove ha lavorato come graphic designer per molti anni. La pittura e il disegno sono le discipline in cui si concentra maggiormente la sua ricerca artistica, con incursioni e ibridazioni in altri ambiti dell’arte visiva, come collage, manipolazione digitale delle immagini, live performance. Ha esposto in contesti di varia natura, fra i quali: 2019 MACRO Asilo, Atelier, Museo d’Arte Contemporanea di Roma / “Mitopoiesi” a cura di Matteo Pacini, Spazio Kossuth, Città della Pieve (PG) / 2018 “Aeroporto di Spoleto” a cura di Gianluca Marziani, Palazzo Collicola Arti Visive (Spoleto) / “Art Monsters 2018 – Articolo3”, a cura di Gianluca Marziani, Museo Civico Palazzo Penna (Perugia) / “Art Adoption”, Palazzo Magini (Cortona) / 2017 “Art Monsters 2017 – Contemporary Art in Umbria” a cura di Paolo Nardon, Museo Civico Palazzo Penna (Perugia) / CHEAP Street Poster Art Festival (Bologna) / “LogosMateria – il corpo poetico del gesto”, Torre Strozzi Centro d’Arte (Perugia) / 2016 SPECTRUM (Miami, USA) / “Negro”, personale, Open Space for Arts (Perugia) / “99ARTS” Centro Elsa Morante (Roma) / AR[t] CEVIA – International Art Festival, Palazzo dei Priori (Arcevia) / 2015 Spazio Varco (Roma) / “Identità”, personale, Ex-Lavanderia, (Rimini) / Galleria Miklova Hisa (Ribnica, Slovenia) / “Stereomapo”, personale, Open Space for Arts (Perugia) / MakeYour @ Eutropia, ExMattatoio di Testaccio (Roma)  / 2014 Biennale MArteLive, MACRO Testaccio – Pelanda (Roma) / “Melting Pot”, personale a cura di Carmen Lorenzetti, Centro per l’Arte contemporanea Rocca di Umbertide e Villa Fidelia di Spello / 2013 Art-Italy, Domagk Atelier (Monaco di Baviera) / ICON – Interpretazioni CONtemporanee, Cittadella dei Musei (Cagliari) / 2012 “Stereomapo”, Villa San Sebastiano (Roma) / “EroticaMente”, Galleria Baccina 66 (Roma) / “Essenza d’arte”, Mercure Olbia Hermaea Sardinia (Olbia) / “Fenix”, Certosa di Collegno (Torino) / 2011 “Stereomapo”, personale, Brancaleone (Roma) / 2010 NOVA, personale, Città dell’Altra Economia (Roma).

David Pompili: Nasce a Spoleto nel 1970, vive e lavora a Roma. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero e le sue opere fanno parte di importanti collezioni private e museali. Una ricerca, la sua, che racconta dei cambiamenti della società attraverso la rielaborazione e l’assemblaggio di immagini e icone provenienti da mass media e pubblicità. La sua ispirazione proviene dal graffitismo storico e dalla Pop Art, con uno sguardo alla critica sociale degli anni ’60 e ’70 del Novecento. Dell’ultimo quinquennio, si citano le mostre: 2019 A.S.I.A. a cura di Gianluca Marziani, Atelier #4, MACRO, via Nizza (Roma). 2018 N5X100%pop, a cura di Matteo Pacini, Centenario Consolato Inglese a Milano; Art Monsters 18, a cura di Gianluca Marziani, Palazzo della Penna (Perugia); Aeroporto di Spoleto, a cura di Gianluca Marziani, Palazzo Collicola Arti Visive (Spoleto); Opera 4X, a cura di Romolo Ottaviani, in collezione presso l’Accademia Belle Arti (Macerata). Six little rabbits, Conferenza Europea sull’aids EACS 17 (Milano); Metamorfosi di un Diva, a cura di Patty Pravo, Palazzo Bastogi (Firenze); Premio Nazionale d’Arte Città di Novara, Complesso Monumentale del Broletto (Novara). 2016 Artisti a Palazzo, a cura di F.R. Villarusso e B. Perversi, Piazza S. Maria in Trastevere (Roma); Spartito, a cura di G. Mastinelli Edoardo, Auditorium Parco della Musica (Roma); In Acqua, a cura di Bonizza Giordani e Stefano Dominella, Museo Terme Diocleziano (Roma). 2015 Insieme, a cura di Giorgio De Finis, Citta dell’Arte – Fondazione Michelangelo Pistoletto (Biella); Scatole segrete, a cura di Maurizio Siniscalco, Galleria Portinari (Rio De Janeiro). 2014 Ricognizioni, a cura di Italo Tomassoni, CIAC (Foligno).

Virginia Ryan: Virginia Ryan, artista australiana con cittadinanza Italiana, vive e lavora in Umbria e Victoria, Australia. Diplomata alla National Art School di Canberra nel 1979. Dal 1981 lavora a livello internazionale utilizzando pittura, fotografia, scultura e forme installative, aprendosi a importanti collaborazioni con antropologi e musicisti. Attualmente il suo studio principale è in Umbria; ha vissuto e lavorato a Canberra, ad Alessandria d’Egitto (1982-1985),Curitiba in Brasile (1988-1990), in Serbia (1990-1992), in Scozia (1992-1995), ad Accra in Ghana (2001-2007) per poi trasferirsi ad Abidjan e Grand Bassam in Costa d’Avorio fino all’inizio del 2016. Nel 2004 ha dato vita, con il Prof.Joe Nkrumah, alla Fondazione per l’Arte Contemporanea (FCA) in Ghana, di cui è stata direttrice fino al 2007. Gran parte della sua personale ricerca artistica ha esplorato questioni dell’Identità e Memoria, dando vita a progetti come The Castaways Project e Exposures: “A White Woman in West Africa” collaborando con l’antropologo e sound artist Steven Feld. Dal 2008, ha esposto nelle Biennali di Malindi, Dakar, Venezia e Curitiba e in Italia Biennali di Fiber Art e Libri D’Artista. Nel 2008, la città di Spoleto ha presentato una mostra antologica a Palazzo Collicola Arti Visive, evento ufficiale del 51° Festival internazionale dei due mondi invitata da Giorgio Flamini. Nel marzo 2017, Maurizio Coccia e Ivan Bargna hanno curato la mostra personale “Virginia Ryan Biografia Plurale”, un’esposizione dalla quale prende spunto anche l’ultima pubblicazione riguardante il suo lavoro: “Biografia Plurale. Virginia Ryan: Arte, Africa e Altrove”, edito nel settembre 2018 da Fabrizio Fabbri Editore con testi di Bargna, Feld, Coccia, De Leonardis e Osei Bonsu. Nell’Ottobre 2018 è stata eletta Accademica Benemerita dall’Accademia di Belle Arti di Perugia. Nel 2019 è presente al Macro (Museo Arte Contemporanea di Roma) per la residenza d’artista/laboratorio #Atelier; è invitata al 14 Biennale di Curitiba in Brasile (Museu Oscar Niemeyer) intitolato Fronteiras Abertas.

Fabio Viale: Fabio Viale (Cuneo, 1975) ha studiato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Torino. Scultore che accosta la profondità concettuale al virtuosismo della tecnica, si impone sulla scena internazionale attraverso numerose mostre  le mostre tra Italia e l’estero, divenendo un artista di interesse per numerose e importanti collezioni private e pubbliche. Le sue opere sono state esposte nelle più importanti fiere d’arte contemporanea da New York a Basilea, da Miami a Londra. Vive e lavora a Torino. Nell’ultimo triennio si segnalano le mostre personali: 2020, Truly / Città di Pietrasanta, IT; 2019, Volumes Senesi Contemporanea / London, UK; 2018, Fifteen Gagliardi e Domke / Turin, Italy; 2018 Lucky Ehi, Galleria Poggiali / Milan, Italy; 2018, In Stein gemeisselt / Glyptothek Munchen; 2017, Door Release/ Fortino, Forte dei Marmi, Italy; 2017, La Suprema, Gallery Kunst & Denker / Dusseldorf; 2016, Pietà, Basilica di San Lorenzo / Florence; 2015, + O -, Galleria Poggiali e Forconi / Florence; 2015, Punk, Galleria Poggiali e Forconi / Pietrasanta; 2013, Stargate, Sperone Westwater, New York. Tra le principali collettive: 2019, 58° Biennale Venezia, Venice, Italy; 2018 Tattoo – L’arte sulla pelle, MAO, Turin, Italy; 2017, La Suprema – Fabio Viale, Laurenz Berges, Kunst&Denker, Dusseldorf; 2016, The Naked Age, Gagliardi e Domke, Turin, Italy.

FONTE: Comune di Perugia.