“Art Monsters 5, dedicata alle Contaminazioni aliene, è una mostra ottimamente riuscita: per i contenuti che propone, per la curatela e per l’interesse mediatico e di pubblico che ha attirato – dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano – Abbiamo quindi deciso di prorogarla, per continuare a far vivere queste splendide atmosfere nelle sale del Museo civico di Palazzo della Penna.”
“Il successo di questa edizione, – commenta il curatore della mostra Matteo Pacini – è uno di quei segnali di cui si ha più bisogno in un momento storico tanto complesso. Rincuora la conferma di interesse da parte del pubblico per le attività culturali che, come in questa mostra, connettono il passato al presente, la storia del territorio alla contemporaneità nella moltitudine delle sue sfaccettature. Oltre al numeroso pubblico accorso, un ringraziamento va alla disponibilità e collaborazione di artisti, istituzioni e di tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo ambizioso progetto”.
Contaminazioni Aliene nell’Umbria contemporanea è un progetto che pone al centro dell’interesse quel genere di contaminazioni artistiche e culturali che hanno animato e reso rilevante il fermento culturale umbro in diversi momenti del Novecento. Come ad esempio il celebre incontro tra Alberto Burri e Joseph Beuys, avvenuto il 3 aprile 1980 presso la Rocca Paolina di Perugia, da cui ebbero origine le sei preziose lavagne tuttora custodite e visitabili all’interno del Museo civico di Palazzo della Penna, di cui ricorre il 40° anniversario e al quale l’esposizione è ispirata l’edizione Art Monsters 2020 che accoglie le opere di artisti contemporanei di fama nazionale e internazionale.
Il percorso espositivo, allestito negli eleganti spazi del polo di arte contemporanea del capoluogo umbro, è un insieme di espressioni artistiche eterogenee, definite “aliene” con riferimento alle varie accezioni del termine (“straniero, diverso, estraneo, che rifugge da qualche cosa, diverso rispetto a un ambiente, a un contesto sociale e simili” da vocabolario Treccani). Una ricca selezione di opere come stimolo all’interazioni tra diversità, mostrando il valore aggiunto che si ricava dal contagio e il confronto fra stili e vissuti.
I 18 artisti invitati sono quanto di più eterogeneo e, allo stesso tempo, affine al concetto di “alieno” possa proporre il panorama artistico contemporaneo: nomi di fama nazionale e internazionale come il noto artista torinese Fabio Viale. Alcuni di essi sono alla prima esperienza espositiva in Umbria come il romagnolo Matteo Lucca, la toscana Cristiana Palandri e il duo Giuseppe Barilaro/Luca Centola. In mostra anche le installazioni dei due grandi artisti scomparsi Alessandro Kokocinski e Wolfgang Alexander Kossuth che in Umbria trascorsero una parte importante della vita. Alcuni degli artisti presenti hanno piantato in terra umbra solide radici, come gli australiani Virginia Ryan, Neil Moore e la vicentina Giulia Filippi, altri, come il cremonese Graziano Carotti, tornano a distanza di anni ad esporre nella regione. Non mancheranno artisti autoctoni che dall’Umbria esportano il proprio lavoro a livello nazionale e internazionale come Mario Consiglio, Sauro Cardinali, David Pompili e ancora Francesca De Mai, Massimiliano Poggioni, Nicola Fumo Frattegiani e il giovane Edoardo Cialfi.
FONTE: Comune di Perugia.