Umbria, una terra che ti muove 2020 "Monte Immagine": Alberonero rilegge il paesaggio naturale di Vallo di Nera con cinque installazioni ambientali temporanee sull’Altopiano dell’Immagine per il progetto ‘Umbria, una terra che ti muove 2020’

Le opere del giovane artista sono in mostra in questi giorni a Vallo di Nera grazie ad una installazione fotografica allestita in diversi punti del borgo umbro.
Alberonero: “In Valnerina ho incontrato Giuseppe, un pastore che mi ha aiutato a pensare come qui potevo lavorare sugli stati d’animo che nascono dai momenti solitari con il luogo”.
Il Centro Umbro di Residenze Artistiche (CURA) – nato nel 2019 per accompagnare i territori colpiti dal sisma nel 2016 e alcuni comuni dell’entroterra con azioni creative partecipate e progetti artistici di comunità – quest’anno ha operato a Spoleto, Sant’Anatolia di Narco e Vallo di Nera con tre progetti di residenza dedicati ai luoghi e al paesaggio.

Alberonero-Monte-Immagine-Roberto-Conte-inSi è conclusa l’esperienza di Alberonero a Vallo di Nera con la realizzazione di alcune opere inserite nel paesaggio dell’Altopiano delle Immagini, luogo incontaminato situato sula cima della montagna di fronte al paese umbro, ed una installazione fotografica itinerante con gli scatti del fotografo Roberto Conte allestita in diversi punti del piccolo borgo. Le fotografie della mostra saranno poi visibili all’interno degli spazi della Casa dei Racconti di Vallo di Nera.
Dopo la fine delle prime due residenze dell’edizione 2020 del progetto ‘Umbria, una terra che ti muove’, con Gianni Moretti a Spoleto e Luigi Greco nel territorio di Sant’Anatolia di Narco, ora è arrivata al termine anche la terza, quella del giovane artista Alberonero a Vallo di Nera, sempre con l’obiettivo di indagare la natura e il suo legame con l’uomo.
Monte Immagine consiste in cinque installazioni all’interno di un’unica radura composte da materiali naturali reperiti nei boschi del luogo – come tronchi e rami d’albero – resine e tessuti colorati che si compenetrano con gli elementi fisici e atmosferici del paesaggio circostante. Tutte le opere utilizzano gli alberi come colonne portanti, materie prime che, in ogni installazione, vivono il luogo attraverso suggestioni diverse.
L’installazione ambientale nasce dalla vocazione di Alberonero di “praticare il paesaggio” di Vallo di Nera attraverso un percorso di esplorazione e indagine degli elementi naturali e del loro legame con l’uomo, ritrovando luoghi invisibili e simboli nel borgo. Proprio l’esperienza del territorio e i repentini cambi meteorologici hanno spinto l’artista a guardare alla presenza continua ma variabile delle nuvole, spingendolo a inserire le opere nel vuoto che queste occupano, inteso come spazio che potesse ospitarle.
Gli elementi naturali intesi anche come momenti – e quindi ancor più mutevoli – e l’avvicinarsi alla quotidianità con il territorio di Vallo di Nera hanno portato Alberonero all’immersione totale: “Nelle mie opere cerco di fare un’esperienza di pratica del posto che mi conduce a essere in equilibrio con il luogo e a non modificarlo, ma alterarlo temporaneamente. Un approccio che ho condiviso in passato con i lavoratori del posto. In Valnerina, non a caso, ho incontrato Giuseppe, un pastore che mi ha aiutato a pensare come qui potevo lavorare sugli stati d’animo che nascono dai momenti straordinari e solitari con il luogo“.
L’esperienza empatica con il luogo è alla base dei lavori di Alberonero: le installazioni di Monte Immagine sono dispositivi poetici fragili, apparizioni che abitano temporaneamente il territorio prima che il loro dialogo con la natura sia assorbito dagli agenti atmosferici; quell’“essere luogo” che l’artista ritrova nelle persone che vivono quotidianamente il territorio.
La residenza di Alberonero è stata sviluppata in collaborazione con STUDIO STUDIO STUDIO, il progetto interdisciplinare fondato da Edoardo Tresoldi nato per creare e supportare progetti artistici contemporanei (www.studiostudiostudio.art). Monte Immagine è stata realizzata con il supporto di Marco Boselli.
Il lavoro di Alberonero – realizzato grazie alla collaborazione di Comune di Vallo di Nera e Casa dei Racconti di Vallo di Nera-Ecomuseo Dorsale Appenninica Umbra – si è sviluppato nella cornice del progetto di residenze artistiche ‘Umbria, una terra che ti muove’, un percorso nato nel 2019 da un’idea del Centro di Residenze Umbre C.U.R.A. per accompagnare i territori colpiti dal sisma nel 2016.
Il progetto ha l’intento di lavorare sulla trasformazione dei luoghi grazie a processi artistici capaci di leggere il patrimonio immateriale e renderlo fisico, concreto e trasformarli in opere visibili e tangibili di artisti contemporanei con atti performativi ed interventi permanenti tramite azioni di indagine. Un tema centrale è quello del “cosa resta” dopo che gli artisti hanno abitato un luogo a seguito dell’intervento effimero e transitorio per sua natura e momenti di partecipazione con le comunità residenti.
C.U.R.A. – CENTRO UMBRO DI RESIDENZE ARTISTICHE è composto da Indisciplinarte srl di Terni, La Mama Umbria, International di Spoleto, Coop. GE.CI.TE. (Spazio Zut!) di Foligno, Centro Teatrale Umbro di Gubbio e Micro Teatro Terra Marique di Perugia, cinque realtà eterogenee per dislocazione geografica e vocazione estetica che dal 2015 offrono soluzioni innovative di ricerca e sviluppo nell’ambito delle arti performative sostenendo percorsi di residenza con artisti nazionali e internazionali. Un organismo multiforme che mira a ottimizzare e condividere le risorse attraverso un modello unico e innovativo per rafforzare il ruolo dell’Umbria in ambito nazionale nel settore dello spettacolo dal vivo e delle arti e creare le condizioni per favorire la crescita e lo sviluppo del tessuto artistico regionale al livello nazionale e internazionale. C.U.R.A. è un progetto sostenuto dal MIBACT e Regione Umbria nell’ambito del progetto nazionale di Residenze Artistiche.

Contatti:
C.U.R.A. Centro Umbro Residenze Artistiche
www.curacentroresidenzeumbre.net
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FONTE: Ufficio Stampa Danilo Nardoni.