Tesori dell'Umbria

‘Don Chisciotte’ al Teatro Comunale di Todi

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Don Chisciotte – Foto di Gianmarco Chieregato

TODI (PG) – Sabato 15 gennaio alle 21 e domenica 16 gennaio alle 17, al Teatro Comunale di Todi, Alessio Boni nei panni del cavalier errante e Serra Yilmaz – musa di Ferzan Özpetek – in quelli di Sancho Panza, sono i protagonisti di Don Chisciotte, spettacolo liberamente ispirato all’immensa opera di Miguel de Cervantes Saavedra, con la regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer e l’adattamento a cura di Francesco Niccolini.

La messa in scena di domenica pomeriggio è il primo appuntamento in programma della Stagione di Prosa 2021/2022 del Teatro Concordia di Marsciano che vedrà il pubblico in trasferta a Todi.

“Chi è pazzo? Chi è normale? – si chiede Alessio Boni – Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici.
La lucida follia è quella che ti permette di sospendere, per un eterno istante, il senso del limite: quel “so che dobbiamo morire” che spoglia di senso il quotidiano umano, ma che solo ci rende umani. L’animale non sa che dovrà morire: in ogni istante è o vita o morte. L’uomo lo sa ed è, in ogni istante, vita e morte insieme. Emblematico in questo è Amleto, coevo di Don Chisciotte, che si chiede: chi vorrebbe faticare, soffrire, lavorare indegnamente, assistere all’insolenza dei potenti, alle premiazioni degli indegni sui meritevoli, se tanto la fine è morire? Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale. È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati “pazzi”. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da credere nella loro visione del mondo, da andare controcorrente, da ribaltare il tavolo, che meritano di essere ricordati in eterno: tra gli altri, Galileo, Leonardo, Mozart, Che Guevara, Mandela, Madre Teresa, Steve Jobs e, perché no, Don Chisciotte”.

Per accedere a teatro sono necessari Super Green Pass e mascherina ffp2.

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Francesca Torcolini).

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