Lo spettacolo ‘Dulan la sposa’ Il dramma noir scritto da Melania Mazzucco e diretto Valerio Binasco, in scena al Secci di Terni e al Morlacchi di Perugia

A Perugia, sabato 5 novembre al Morlacchi, in concomitanza con lo spettacolo, prende il via il progetto “Mentre i grandi sono a teatro”: laboratori creativi per bambini e bambine dai 7 ai 12 anni. Un’offerta aggiuntiva rivolta a genitori interessati a seguire la Stagione teatrale.

01_Dulan-la-sposa_RRR62727-inAl Teatro Secci di Terni da ieri martedì 1 novembre, fino a domani, giovedì 3 novembre e al Teatro Morlacchi di Perugia sabato 5 e domenica 6 novembre va in scena ‘Dulan la sposa’ di Melania Mazzucco, per la regia del cinque volte Premio Ubu Valerio Binasco e l’interpretazione dello stesso Binasco con Mariangela Granelli e Cristina Parku.

L’opera, scritta per la radio nel 2001 da Melania Mazzucco (Premio Strega 2003 con “Vita”) e premiata al 53° Prix Italia come miglior radiodramma dell’anno, “è un noir in piena regola che affronta il tema dello straniero e dell’identità”, spiega il regista. Dulan la sposa è la storia di una coppia sposata, tormentata dal fantasma di una ragazza annegata nella piscina del loro condominio. Dialogo dopo dialogo, una spessa spirale di domande prende corpo e si fanno strada dei terribili sospetti: qual è la vera indole dell’uomo? E chi era davvero quella ragazza, tradita dai propri sogni e piena di disincanti?

Melania Mazzucco nelle sue note al testo racconta del suo incontro fortuito con due giovani donne straniere (conosciute la prima durante un viaggio in Asia centrale e la seconda in Italia) e scrive: «La loro determinazione – disperata e invincibile – a rivendicare per sé un’altra vita, e a mettere noi di fronte alle nostre scelte e ai nostri comportamenti, ha segretamente lavorato nei miei pensieri, fino a prendere la forma di un breve racconto, Seval, che nel 1991 fu pubblicato su Nuovi Argomenti. Forse parlava di immigrazione, forse d’amore, di responsabilità, dominio e sottomissione, o del conflitto fra opportunità e visioni della vita di genti nate in zone diverse del mondo. Da allora, la storia della “straniera” non ha mai smesso di risuonare in me, e stimolare riscritture, varianti e sperimentazioni in altri generi e linguaggi. Nel 2001 è diventata un radiodramma prodotto da RAI Radio 3: con la regia di Wilma Labate, e l’interpretazione di Valerio Binasco e della giornalista bangladese Neeman Siobhan, vinse l’ambito premio internazionale Prix Italia, e fu trasmesso in numerosi Paesi europei, dalla Germania fino all’Irlanda. Provammo a trasformarla in film, sia con Wilma Labate sia con Taru Mäkelä, la regista dell’edizione finlandese. Per una ragione o per l’altra, le sceneggiature sono rimaste sulla carta. Ma forse questa storia scarna, essenziale e feroce, è più adatta alla scena che al cinema. In fondo è un kammerspiel claustrofobico, ambientato in una casa – che non è solo lo spazio dell’azione, ma anche il suo fine: perché la dimora, per chi non ne ha una, neanche in senso metaforico di anima integra, è già tutto.

Sono passati ventun anni: migliaia di ragazze come la protagonista sono arrivate in Italia, a volte inseguendo un fantasma, spesso una promessa, sempre un sogno. Alcune delle questioni affrontate da Dulan sono diventate urgenti e ineludibili. Etiche, ma anche politiche. Valerio Binasco fu un magnifico Lui (il protagonista maschile, senza nome). Lo sarà ancora, con la maturità ulteriore delle esperienze affrontate. Ma è anche il regista ideale per ridare vita a questa storia – rimasta inalterata nella sostanza, ma con alcuni cambiamenti resi necessari dal teatro e dal passaggio non indolore nel nuovo secolo. Dulan è una storia insieme senza tempo e al tempo presente uncinata, capace di materializzare le nostre paure e graffiare le nostre certezze. E far chiedere a ogni spettatore se sta con Lui, con la ragazza o con la sposa. La risposta non è scontata».

“Mentre i grandi sono a teatro” – Centro Studi Sergio Ragni/Teatro Morlacchi Perugia
Sabato 5 novembre prende il via il progetto “Mentre i grandi sono a teatro”, curato da Cooperativa Densa, grazie al quale il Teatro Morlacchi si trasforma in uno spazio di crescita culturale per tutta la famiglia grazie alla proposta di cinque laboratori creativi e suggestivi per bambini e bambine dai 7 ai 12 anni come offerta aggiuntiva rivolta a genitori interessati a seguire la Stagione teatrale. I laboratori si terranno di sabato pomeriggio, sempre alle 18, al Centro Studi Sergio Ragni parallelamente ai seguenti spettacoli: Dulan la sposa, Otello, Samusà, Perfetti sconosciuti e Rivadeandrè.

Saranno esperienze che, a partire da una riflessione sui testi e su particolari nascosti negli spettacoli in scena per i più grandi, porteranno i bambini e le bambine a confrontarsi in modo ludico con i linguaggi artistici e multimediali, tenendo contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, valorizzando la propria espressività e creatività. Impareranno come raccontare storie utilizzando videoproiezioni, luci e ombre. Costruiranno città del futuro. Sperimenteranno in modo creativo ibridando analogico e digitale.

Info e prenotazioni: promozione@teatrostabile.umbria.it.

Biglietti – È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.

Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it.

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Federica Cesarini).