Perugia celebra Cesare Ripa Alla Galleria Nazionale dell'Umbria la Giornata di studi dedicata all'erudito perugino

11_21_Ripa_A3_page-0001-inPERUGIA – Giovedì 1° dicembre 2022, in occasione del quarto centenario della morte di Cesare Ripa (Perugia, 1555 circa – Roma, 22 gennaio 1622), la Galleria Nazionale dell’Umbria organizza, grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, una giornata di studi, per documentare lo stato delle ricerche dedicate all’illustre erudito perugino, celebrandolo per la prima volta nella sua città natale.

I dieci relatori sono stati selezionati tra esperti e studiosi le cui ricerche hanno contribuito ad approfondire argomenti e temi inerenti Cesare Ripa, l’Iconologia, la sua opera più famosa, e la sua ricezione, la sua influenza o eredità tra i letterati e gli artisti, gli studi di iconografia e iconologia, nonché la semiotica, la storia della critica artistica e letteraria. 

Le comunicazioni analizzeranno i rapporti di Cesare Ripa con letterati e accademici, indagando la portata del testo dell’Iconologia nell’ambito letterario e poetico, nonché le sue influenze, derivazioni, debiti, ricadute nel panorama culturale coevo e successivo. Le relazioni con le Accademie, prima fra tutte quella perugina degli Insensati, dimostrano il radicamento dell’Iconologia e della formazione del suo autore nella cultura del tardo Cinquecento. Saranno inoltre studiati i rapporti intrattenuti dal Ripa con gli artisti, sia quelli “diretti” con pittori, scultori e architetti suoi contemporanei, sia quelli “ideali” dovuti alla ricezione dell’Iconologia e alla trasposizione del suo linguaggio simbolico in immagini dipinte o scolpite. 

Poco si conosce della vita del letterato e soprattutto degli anni giovanili di Cesare Ripa; le testimonianze raccontano di contatti e conoscenze con intellettuali, artisti, scienziati e membri delle Accademie di Perugia, Siena e Roma e soprattutto della protezione del cardinale Anton Maria Salviati, per il quale fu a servizio.

Sebbene accompagnata da scarne notizie biografiche, spesso desunte da brevi cenni o riferimenti autobiografici, la figura di Ripa deve la sua straordinaria notorietà all’opera che lo impegnò tutta una vita, l’Iconologia, pubblicata in varie edizioni, sia curate dall’autore sia postume, tradotta in più lingue e divenuta, almeno fino all’avvento del Neoclassicismo, la risorsa per eccellenza per generazioni di artisti e letterati. Un’opera definita “in divenire”, frutto di ampliamenti e approfondimenti che testimoniano delle ricerche condotte dal Ripa, specchio dell’evoluzione del gusto di un’epoca, che è riuscita a riverberarsi in quella successiva e in un contesto internazionale. Dalla prima edizione del 1593, priva di immagini e con un numero limitato di allegorie, infatti, si assiste gradualmente a una trasformazione dell’opera verso una progressiva predominanza dell’immagine sulla parola scritta, con il conseguente arricchimento dell’apparato iconografico a corredo del testo.

Questa trasformazione si evidenzia ulteriormente nelle edizioni successive alla morte del Ripa e nelle varie traduzioni dell’opera; venuta meno la “cultura della citazione erudita” cinquecentesca, nella quale Ripa concepisce l’Iconologia, subentra nel Seicento l’esigenza di avere a disposizione uno strumento di lavoro agile, vero e proprio repertorio di immagini al quale attingere per la creazione artistica. 

Info: https://gallerianazionaledellumbria.it/evento/cesare-ripa-1622-2022/

FONTE: Ufficio Stampa Mg2 comunicazione.