PERUGIA – Per la mostra Respiro (in corso presso Indigo Art Gallery, in via Oberdan a Perugia), Francesco Petrone ha realizzato due opere dedicate alla collaborazione con l’Archivio Diaristico Nazionale e il Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano, “1978” e “1944”, che raccontano rispettivamente delle storie di Linda Baldin e Orlando Orlandi.
L’artista e l’istituzione sono profondamente legati dalla cura che entrambi osservano nel raccontare e custodire le storie delle persone, le sfere più intime ma anche la loro quotidianità.
Come si racconta una vita? È possibile raccontarla? Perché è importante mettere in luce la straordinarietà e l’ordinarietà? Cosa significa essere custodi di una storia?
Sabato 22 giugno, alle 18.30, l’artista e Natalia Cangi (Direttrice organizzativa dell’Archivio Diaristico Nazionale) dialogheranno intorno al tema della memoria, della cura e della tutela delle storie degli altri, partendo dalle opere che l’artista ha realizzato attraverso la collaborazione con l’Archivio e con il Museo.
Durante l’evento verrà anche proiettato il video racconto sul progetto “Respiro”, per la regia di Roberto Orazi, con edizione di Francesco Lamonaca, una produzione Progetti Inutili.
La seconda mostra personale dell’artista presso la galleria (visitabile fino al 6 luglio) è l’occasione per presentare al pubblico la sua nuova produzione su vetro, completamente inedita, che prende spunto da una riflessione che Petrone compie da sempre e che riguarda visceralmente il suo lavoro, quella del raccontare e mettere in luce le storie delle persone. In particolar modo, l’artista raccoglie e seleziona parole, frasi o disegni, contenuti in lettere, diari o testimonianze in generale, per riproporle e fissarle su vetri appannati, attraverso la calligrafia di chi ha lasciato questi segni.
Francesco Petrone (Foggia, 1978) è uno scultore che vive e lavora e Roma.
L’Archivio dei diari. Sotto forma di diari, memorie, epistolari, a centinaia arrivano ogni anno a Pieve Santo Stefano, piccolo centro della Valtiberina, noto anche come Città del diario. L’Archivio Diaristico Nazionale, nato nel 1984 da un’idea del giornalista e scrittore Saverio Tutino, è un’istituzione culturale che li accoglie tutti, li cataloga, li digitalizza e li mette a disposizione per ricerche, studi, sceneggiature, articoli, pubblicazioni. Un presidio a salvaguardia della memoria costituito da oltre 10.000 scritti di gente comune. Una miniera di racconti, piccole e preziose tessere che insieme compongono il mosaico della Storia d’Italia degli ultimi due secoli.
La mostra sarà visibile fino al 6 luglio, dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 21.30.
Per info e prezzi delle opere, inviare una email a info@indigoartgallery.org.
FONTE: Ufficio stampa Mg2 comunicazione – Studio associato (Giorgio Vicario).