Una due giorni al completo per l’Auditorium San Domenico di Foligno che ha aperto le porte a migliaia di studenti provenienti dagli istituti superiori del territorio. Sguardi attenti, domande pungenti e interventi curiosi hanno animato il dibattito con i numerosi relatori in programma che mettono il futuro del Made in Umbria al centro della propria mission.
Spente le candeline per ESG89, che già pensa ai prossimi anni proponendosi come ‘driver’ nella contaminazione multigenerazionale per il futuro ‘glocal’ dei territori, dichiara Giovanni Giorgetti Presidente ESG89 e Patron dell’iniziativa.
Una due giorni al completo per l’Auditorium San Domenico di Foligno che ha aperto le porte a migliaia di studenti provenienti dagli istituti superiori del territorio. Sguardi attenti, domande pungenti e interventi curiosi hanno animato il dibattito con i numerosi relatori in programma che mettono il futuro del Made in Umbria al centro della propria mission.
“In Umbria abbiamo grandi eccellenze – dichiara Michela Sciurpa, AD Sviluppumbria – Creando una rete tra Istituzioni, società, giovani e imprese possiamo dare il valore aggiunto”. “Quando parlo di ‘facile’ intendo dire che il territorio ha il dovere di semplificare il percorso dei giovani, dando loro gli strumenti adatti a perseguire il proprio talento”, dichiara l’imprenditrice e manager Luisa Todini. “Cosa possiamo fare per attrarre i giovani? – continua Fabio Pecorari, Direttore Generale BCC Anghiari e Stia – Fargli capire che al centro del nostro mondo c’è l’individuo”.
Individui che in contesto che spinge i giovani ad essere sempre più performanti, devono prendersi il lusso di “ragionare con la propria testa”, afferma Flavio Cecchetti Presidente Susa, prendendosi “la libertà di decidere, talvolta senza ascoltare i genitori che spesso condizionano le scelte dei propri figli”, aggiunge Antonello Marcucci, Presidente Sase.
Svincolati dalle pressioni esterne, i ragazzi di oggi “cercano un percorso professionale calibrato su sé stessi che valorizzi la loro esperienza”, afferma Gianfranco Recchia, Partner Audit & Assurance di Deloitte e responsabile dell’area Umbra. “Il focus non è cosa cerca l’azienda, ma capire di cosa hanno bisogno i giovani”, conclude Sauro Rossi, Ceo Park It.
Tra i bisogni dei giovani, la sostenibilità conquista un ruolo importante, “per la GenZ è il modo in cui vedono il futuro: diversità, inclusione, equilibrio e lavoro sano”, afferma Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader. In questo “l’Umbria fa da modello per eccellenza”, continua Federico Montesi, Ceo Energy Solutions. “Il futuro è la transizione ecologica – aggiunge Francesco Ascani, Presidente AD Motor – stiamo lavorando da sei anni a un progetto del tutto nuovo sul nostro territorio, già sperimentato all’estero, che prevede la creazione di macchine a benzina senza tubo di scappamento”.
“L’Umbria è una scelta di vita in cui si percepisce la semplicità, un valore fondamentale da trasferire anche nella comunicazione”, afferma Luca Ginetto, Caporedattore Rai TGR Umbria. “Non c’è bisogno di andarsene – aggiunge Anna Rita Rustici, Responsabile Marketing e Comunicazione Manini Prefabbricati – è possibile ricoprire ruoli importanti anche in aziende umbre. Collaboriamo con ITS e abbiamo avuto tanti ragazzi che hanno fatto esperienza nella nostra società”. “Per noi è stato difficile trovare figure specializzate”, dichiara Marcello Serafini, Amministratore Unico Parco 3A.
“La nostra Academy ospita mille metri quadri di tecnologia avanzata – ha sottolineato Oscar Proietti, Coordinatore Didattico ITS Umbria Academy – La sfida per i ragazzi è acquisire le competenze certificate per padroneggiare gli strumenti tecnologici”.
‘Chi non lavora non fa l’amore’ è una canzone un po’ datata che secondo me racchiude un concetto importante – afferma Domenico Metelli, Presidente Luigi Metelli – Il lavoro ci permette di costruire ciò che amiamo”.
In un’azienda “la collaborazione di ognuno è di vitale importanza”, aggiunge Alfonso Di Bona, Direttore Generale Heidelberg Materials Italia. Lavoro che spesso, soprattutto nel territorio umbro, viene tramandato da generazione in generazione.
“Quando vivi in casa con un padre che ha sempre fatto un buon lavoro hai due strade: ascolti e impari, o scegli quello che vuoi fare tu.
L’importante è capire chi siamo e cosa ci piacerebbe fare”, afferma Giampaolo Farchioni, Direttore Commerciale Farchioni Olii.
“La propria azienda va conosciuta in tutti i dettagli e per questo all’inizio ho fatto la gavetta”, aggiunge Jacopo Pallottini, board di Salpi. Il passaggio generazionale è una necessità con cui fa i conti anche Francesco Gradassi, Ceo Marfuga: “devo preparare la mia azienda al passaggio generazionale e mantenerla, così, interessante”.
Foto in copertina Relatori
FONTE: Claudia Boccucci.