Gubbio: storia, monumenti, tradizioni e sapori di una città millenaria
Introduzione
Gubbio, comune di circa 30 000 abitanti in provincia di Perugia, Umbria, sorge sulle pendici del monte Ingino. Considerata la più antica città dell’Umbria, è un gioiello medievale dove il tempo sembra essersi fermato, tra pietre scolpite, riti antichi e un’identità culturale profonda
Storia
Il territorio eugubino mostra tracce umane sin dal Paleolitico medio, con insediamenti stabili nel Neolitico (6000‑3000 a.C.). Al sito di San Marco sono emersi reperti ceramici rituali . Nel Bronzo (1400‑1200 a.C.) il popolamento si concentra sul Monte Ingino, con una trasformazione significativa degli assetti territoriali.
In epoca romana, la città era nota come Iguvium. Oggi restano le imponenti rovine del Teatro Romano, risalente al I secolo a.C., capace di ospitare circa 6 000 spettatori. Dalla fine del Medioevo fino al XVII secolo fece parte del Ducato di Urbino, poi fu annessa ai territori pontifici nel 1631. Nel 1860 venne unita al Regno d’Italia.
Monumenti principali
Palazzo dei Consoli: costruito tra il 1332 e il 1349, è tra i più monumentali palazzi pubblici italiani: volto gotico, trenta finestre ornate e un campanile di circa 60 m che si staglia su Piazza Grande. Al suo interno è ospitato il Museo Civico con le celeberrime Tavole Eugubine.
Duomo dei Santi Mariano e Giacomo: edificato su un preesistente edificio romanico, iniziato intorno al 1190 e completato nel 1229, poi ampliato nel 1336. L’aspetto gotico è rimasto essenziale, dopo interventi rinascimentali e barocchi cancellati nella ristrutturazione del primo Novecento.
Palazzo Ducale: costruito nel 1470 da Federico da Montefeltro su progetto di Francesco di Giorgio Martini. Splendido esempio di Rinascimento nel cuore di una città medievale, con cortile centrale, fregi eleganti e cortili decorati.
Chiese e ambiente religioso: da visitare San Pietro (romanesco‑rinascimentale, sede della biblioteca civica Sperelliana) :contentReference[oaicite:10]{index=10}, San Domenico (XIII‑XV secolo, navata affrescata, esterno in mattoni) e San Giovanni Battista (facciata gotica, campanile romanico, interni con affreschi residui).
Teatro Romano: situato a sud del centro storico, quasi interamente ricostruito nelle ultime duecento anni. Offre un’antica scena da 27 archi sovrapposti e visione del basamento dell’orchestra e vomitoria.
Tradizioni ed eventi
Festa dei Ceri: celebrata il 15 maggio di ogni anno, è una corsa rituale in cui tre cerimonie dedicate a Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio Abate vengono trasportate a spalla per le vie cittadine. Sorta probabilmente nel XII secolo, continua a rappresentare un elemento identitario fortemente condiviso dalla comunità eugubina. I Ceri sono divenuti simbolo dell’Umbria dal 1973, raffigurati anche nel gonfalone regionale.
La festa è parte della “Rete delle grandi macchine a spalla” candidatasi all’UNESCO per il patrimonio immateriale. Pur essendosi temporaneamente ritirata, la città ha presentato una candidatura autonoma. Dal 2013 la Rete è patrimonio UNESCO, e Gubbio ha avanzato richiesta per essere riammessa.
Curiosità e folklore
Gubbio è soprannominata “città dei matti” in senso affettivo: il termine indica libertà, creatività, passione. È possibile persino ottenere la cosiddetta “patente del matto” completando tre giri attorno alla Fontana del Bargello, detta anche “Fontana dei Matti”.
La leggenda del lupo di Gubbio narra che un lupo feroce fu domato da San Francesco, che lo placò davanti alla città: un episodio emblematico del suo amore per gli animali, narrato nei Fioretti di San Francesco. La narrazione mantiene anche riscontri storici legati a persecuzioni di bestie selvatiche nel Medioevo e racconti devozionali.
Ogni Natale, dal 1981, viene acceso sull’Inigno l’Albero di Natale più grande del mondo secondo Guinness: oltre 800 corpi luminosi disposti su pendice montuosa fino al santuario di Sant’Ubaldo. Oggi interamente a LED, alimentato da fonti rinnovabili, copre una superficie di circa 130 000 m² (quasi trenta campi da calcio) e richiede oltre 1 300 ore di lavoro annuale per l’installazione.
Gastronomia
La cucina eugubina riflette la ricchezza del territorio umbriote: tartufi bianchi e neri, selvaggina, salumi tradizionali, formaggi di zona, olio extravergine umbro. Piatti tipici includono:
- friccò (stufato di carne o pollame con pomodoro, acciughe e vino bianco),
- crescia di Pasqua (torta salata morbida al formaggio),
- torta al testo o crescia al panaro (focaccia piatta da gustare con salumi e formaggi).
La città ospita botteghe artigianali specializzate nei prodotti al tartufo, nella maiolica e nella lavorazione del cuoio, del legno e del ferro, testimonianza di una vocazione manuale radicata.
Eventi ricorrenti
Oltre alla Festa dei Ceri e all’Albero di Natale, Gubbio ospita manifestazioni culturali, mercati artigianali, concerti e rievocazioni storiche nei mesi estivi. Numerosi eventi valorizzano i cammini medievali, la ceramica e le arti tradizionali (bibite, fiere, spettacoli all’aperto).
Conclusione
Gubbio rappresenta una perfetta fusione tra lo splendore del Medioevo, le radicate tradizioni popolari e una comunità attiva nel preservare il proprio patrimonio. Il valore culturale della Festa dei Ceri e dell’Albero natalizio, unito a una gastronomia territoriale di qualità e monumenti straordinari, rendono Gubbio una meta imprescindibile per chi cerca autenticità storica, spirituale e sensoriale.
