Gubbio No Borders mira anche a valorizzazione i nuovi talenti attraverso la sezione “Terra Mia”. Spazio ad Eleonora Bianchini e Leonardo Radicchi, giovani jazzisti umbri, e all’esibizione dei fratelli eugubini Sara Jane e Paolo Ceccarelli con “Back from the south”.
Non solo musica. Appuntamenti importanti anche per “Il piacere del testo”, la sezione letteraria abbinata al festival: momenti di riflessione, dibattiti pubblici e presentazioni di libri con giornalisti, filosofi ed esponenti del mondo dell’informazione. Il 17 agosto, presso l’ex refettorio di San Pietro, Alvaro Fiorucci, caporedattore del Tgr Rai, coordinerà l’incontro con Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa, che presenterà il suo ultimo libro “Chi è l’assassino – Diario di una criminologa”. Il 19 agosto, grazie alla mediazione di Raniero Regni, docente di Pedagogia, sarà Lorenzo Pavolini a presentare il suo libro “Accanto alla tigre”, nel quale racconta suo nonno Alessandro, noto gerarca fascista. Verrà presentato invece il 23 agosto “Un istante prima. Come è cambiato il terrorismo fondamentalista in Europa dieci anni dopo l’11 settembre”, il libro scritto da Stefano D’Ambruso, magistrato, e Vincenzo R. Spagnolo, giornalista. Durante la serata coordinata da Daniele Morini, giornalista, gli autori saranno affiancati da Raniero Regni e Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vicepresidente e Imam della Comunità religiosa islamica italiana. Al termine della presentazione l’associazione Libera, presidio “Rita Atria” di Gubbio, in collaborazione con la sezione soci Coop Centroitalia, servirà un aperitivo a base di prodotti coltivati sulle terre confiscate alle mafie. Il 26 agosto, a cura dell’associazione Il Gibbo, si terrà l’attesissimo incontro con il teologo e scrittore Vito Mancuso, a fianco del quale interverrà don Gianni Giacomelli, priore di Fonte Avellana. Interessante appuntamento quello della “Jam Session” guidata da Raniero Regni e Paolo Perticari, docente di Pedagogia generale e Filosofia della formazione all’Università di Bergamo. Una serata dal titolo “Incontrare l’altro… inatteso”: mutuando dal jazz nome e formula, si tratterà di una vera e propria palestra per le idee, le opinioni e le parole. Uno scambio informale tra esperti e pubblico, libero di intervenire in qualsiasi momento del dibattito.