Plastic Food Project, alla soglia della IV rivoluzione industriale

Plastic-FoodCITTÀ DI CASTELLO – L’arte è il modo più immediato e diretto per mettere le coscienze a diretto contatto con l’attualità e con la società, per infondere un valore morale e critico e magari migliorare; e questo ce lo dimostra Plastic Food Project, mettendoci a diretto contatto con i rifiuti che produciamo quotidianamente, in uno sconvolgente atto artistico. I ragazzi, i giovani, sono il presente e il futuro della società, la speranza di un mondo pulito e migliore sta nelle loro mani, nelle loro coscienze in formazione, nella loro voglia di crescere e migliorare, negli esempi che sanno darci, a noi adulti, a noi genitori. La stampa 3D, oggi riesce a portarci direttamente oltre la soglia della IV rivoluzione industriale, in un mondo al quale approcciarsi diversamente. Uno strumento nelle mani della massa, non solo di pochi, capace di dare una svolta al mondo, all’economia, ma anche al modo in cui ci si approccia al mondo, agli oggetti. Tre fattori che i ragazzi del polo scolastico Franchetti-Salviani, di Città di Castello sanno amalgamare e fare propri, mescolarli in un’alchimia della quale solo i giovani e menti aperte al futuro, possono realizzare. Plastic Food Project, la stampa 3 dific, gli 800 ragazzi del polo scolastico, hanno saputo interpretare in modo assolutamente innovativo, varcando veramente la soglia della IV rivoluzione industriale. Lezioni a scuola fatte dai ragazzi stessi, sul concetto trasmesso da Plastic Food Project, al suo messaggio di non produrre rifiuti alla partenza, andare oltre al concetto del riciclo stesso. Una delle priorità fondamentali per la società di oggi, è infatti la riduzione dei rifiuti all’origine: la loro non produzione. Oggi, mettendo in pratica la dematerializzazione, è possibile ridurre la produzione di rifiuti e questo grazie alle nuove tecnologie, in modo particolare alla stampa 3D, che permette la forte riduzione degli imballaggi e l’utilizzo di materie plastiche in eccesso. La logistica non diviene più un fattore fondamentale e un passaggio obbligato. Il packaging non è più assolutamente necessario; si va diritti al cuore dell’oggetto desiderato. Gli 800 ragazzi del Franchetti-Salviani, con gli insegnanti, in Piazza Matteotti, per dimostrare la possibilità di ridurre i rifiuti, sensibilizzare la popolazione: laboratori, lezioni, infopoint, materiale informativo, flash mob, per spiegare il significato dell’installazione, e i valori morali e sociali, mettendo in pratica la dematerializzazione per una nuova coscienza e un maggiore rispetto dell’ambiente e delle risorse. Un’umanità in cammino già nel futuro.

 

da Isabella Ceccarelli