La tragedia è finita, Platonov nei teatri umbri Lo spettacolo di Liv Ferracchiati, nel mese di ottobre va in scena nei teatri dell’Umbria

la-tragedia-è-finita,-Platonov-inLa tragedia è finita, Platonov lo spettacolo di Liv Ferracchiati, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, nel mese di ottobre va in scena nei teatri dell’Umbria: il 9 e il 10 al Comunale di Todi, dall’11 al 14 al Secci di Terni, il 19 all’Auditorium San Domenico di Foligno, il 21 al Mengoni di Magione, il 24 al Ronconi di Gubbio e dal 27 al 31 al Morlacchi di Perugia.

Presentato al 48° Festival internazionale del Teatro della Biennale di Venezia dove è stato premiato da una giuria internazionale con una menzione speciale, lo spettacolo, con scene dal Platonov di Anton Čechov, è diretto da Liv Ferracchiati, artista umbro che il Teatro Stabile ha sostenuto fin dai suoi brillanti esordi, producendo i suoi spettacoli e accompagnandolo nella sua crescita artistica. Nel cast Francesca Fatichenti, Liv Ferracchiati, Riccardo Goretti, Alice Spisa, Petra Valentini, Matilde Vigna.

“L’immagine nucleo che ha guidato il percorso di scrittura – afferma Liv Ferracchiati – è Sof’ja che spara a bruciapelo su Platonov. Ho sempre pensato che, anziché la fine, dovesse essere per me l’inizio. Questa commedia senza titolo ha quasi venti personaggi, ma il fuoco è sempre stato su Platonov e le quattro donne che si confrontano e scontrano con lui. 

Come primo atto drammaturgico ho chiesto l’aiuto di una madrelingua russa, perché avevo bisogno di studiare il testo originale, di capire quali sfumature e parole fossero state scelte da Čechov diciassettenne. Mi sono così accorto del suo debito nei confronti della letteratura russa precedente e ho scoperto che, non per caso, Platonov era uno degli ultimi prototipi di “uomo superfluo” e che, sempre non per caso, quel genere di personaggio aveva già attratto la mia attenzione anni prima nei romanzi e nei testi teatrali delle mie letture personali. Mi riferisco a romanzi come Un eroe del nostro tempo di Lermontov, l’ovvio Diario di un uomo superfluo di Turgenev oppure a Che disgrazia l’ingegno! di Gribaedov.

La tragedia è finita, Platonov non è propriamente una riscrittura, ma si avvicina di più a una scrittura scenica che si costruisce insieme agli attori e all’uso dei diversi linguaggi. È una materia che rimane in bilico fino a che la forma non si palesa. Il processo creativo e di scrittura per me è simile alla vita. Non sono in grado di dire cosa accadrà e quando arriverà la fine, vivo in tensione e in ascolto, cerco di intuire quale sia l’azione successiva da compiere.

Un gioco in disequilibrio in cui la drammaturgia originale dialoga con il testo classico e vive del punto di vista di un nuovo personaggio: il Lettore.

Un personaggio ossessionato dalle atmosfere cechoviane e dalle relazioni che si creano al loro interno, nonché, di fatto, un altro uomo superfluo, ma nostro contemporaneo.”

La tragedia è finita, Platonov dopo l’Umbria partirà in tournée, per approdare al Piccolo di Milano (Teatro Grassi) dal 9 al 14 novembre.

Info Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20.

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Francesca Torcolini).