Ferito a morte, il romanzo capolavoro di Raffaele La Capria Lo spettacolo teatrale al Teatro Morlacchi di Perugia dal 16 al 20 novembre

Tornano gli Incontri con i protagonisti al Teatro Morlacchi. Venerdì 18 novembre alle 17.30 il pubblico incontrerà la Compagnia.

Ferito-a-morte-inPERUGIA – Da mercoledì 16 a domenica 20 novembre al Teatro Morlacchi di Perugia, il regista, scrittore e sceneggiatore Roberto Andò porta in scena, in una versione per il teatro firmata dal premiato scrittore e critico Emanuele Trevi, Ferito a morte di Raffaele La Capria (Premio Strega nel 1961) uno degli scrittori italiani più significativi e amati del Novecento, scomparso solo pochi mesi fa, nel giugno del 2022.

Ferito a morte è un classico della letteratura italiana sulla lotta tra natura e storia, sull’amicizia, sugli amori mancati, sui ritorni e i rimpianti, ma anche un capolavoro di stile in cui come ammette l’autore, “il vero protagonista è il tempo: il tempo della giovinezza”.

Uno spettacolo corale, un viaggio collettivo che vede in scena 16 attori: Andrea Renzi (nei panni di Massimo, il protagonista della storia) Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire, Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, Marcello Romolo, Matteo Cecchi, Clio Cipolletta, Giancarlo Cosentino, Antonio Elia, Rebecca Furfaro, Lorenzo Parrotto, Vincenzo Pasquariello, Sabatino Trombetta e Laure Valentinelli.

Scrive Roberto Andò nelle sue note di regia: “Ferito a morte è un romanzo divenuto molto presto un classico, su cui molto è stato scritto. Di tutto quello che ho letto mi è rimasta una memoria molto viva del commento di Domenico Starnone, lì dove dice che “L’impressione più duratura di quella prima lettura fu la confusione emozionante delle voci. Mi sembrò di finire dentro la radio mentre qualcuno gira la manopola e l’asta scorre attraverso le stazioni. Ma con mia meraviglia tutto era comprensibile. Scoprivo e insieme riconoscevo luoghi, sensazioni, persone, formulari, toni, la mia stessa città. Insomma, c’era racconto, ma era un modo assolutamente diverso di raccontare. Era – mi sembrò – un modo assai più vero”. Parole che potrei fare mie, anche se Napoli non è la città dove sono nato. Parole che ritornano appropriate per questa scelta di portare in scena un romanzo così complesso e labirintico. Ma perché un romanzo per fare teatro? probabilmente quello che più mi attrae, da scrittore e uomo di teatro, in Ferito a morte è proprio “il tentativo riuscito di raccontare la vita che succede prima ancora che diventi racconto, e la malinconia di raccontarla quando ormai lo è diventata”, come scrive ancora Starnone.

Come ogni racconto del tempo che passa – anche se tutto si svolge in una sola giornata – il romanzo di La Capria, in modo del tutto originale e unico, è attraversato dai fantasmi della Storia. In questo senso è anche un libro sul fallimento della borghesia meridionale, sul marciume corrosivo del denaro, sullo sciupio del sesso, sul disfacimento della città all’unisono con chi la abita, sulla logorrea e la megalomania, sul piacere di apparire e fingersi diversi da come si è. Soprattutto è una storia, come ha scritto Leonardo Colombati, che non ha principio né fine. Per adattare (parola che da sempre mi sembra imprecisa o inadeguata) questo grande romanzo al teatro ho chiesto l’aiuto di uno scrittore come Emanuele Trevi, da sempre dedito nei suoi bellissimi libri a riportare in vita ciò che è scomparso”.

“Incontra i protagonisti” – Venerdì 18 novembre, alle 17.30 al Teatro Morlacchi, il pubblico incontrerà la Compagnia. L’incontro sarà condotto dalla giornalista della della Tgr Rai Umbria Cecilia Porro. A seguire, degustazione gratuita di vini della cantina Madrevite di Castiglion del Lago.

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Federica Cesarini).