Si tratta del terzo volume che chiude la trilogia dedicata al condottiero e signore di Perugia, Braccio Fortebracci. Presente anche un richiamo al Perugino e alle celebrazioni del prossimo anno.
PERUGIA – Una docufiction per approfondire la vita del condottiero Braccio Fortebracci, del suo rapporto con la città di Perugia e la realtà storica del tempo nel passaggio tra Medioevo e Rinascimento. A margine anche un richiamo al celebre pittore il Perugino, di cui nel 2023 saranno celebrati i 500 anni dalla morte. In questo consiste la docufiction “Braccio 3.0”, volume 3, ideata e realizzata da Perugia 1416 Aps con il contributo del Ministero della Cultura, che ha molto apprezzato questa attività di divulgazione, insieme a Regione Umbria, Comune di Perugia, Fondazione Perugia e vari altri privati tra cui la BCC Spello e Velino.
Il docufilm, della lunghezza di circa 40 minuti, è stato presentato martedì 22 novembre nel tardo pomeriggio presso la sala dei Notari di palazzo dei Priori di Perugia dopo i saluti di Leonardo Varasano, assessore alla cultura del Comune di Perugia, Teresa Severini, presidente di Perugia 1416 Aps, Tommaso di Carpegna Falconieri, professore e storico medievista dell’Università di Urbino, ed in collegamento online Stefano Venarucci, regista della trilogia. Molti i presenti per assistere a questa prima molto attesa.
“E’ un’edizione – ha dichiarato Teresa Severini – che chiude la trilogia, concentrata sul periodo storico e sul personaggio Braccio Fortebracci, ripercorrendo gli scritti di Giovanni Antonio Campano, il vescovo umanista che per primo, nel XV secolo, ne scrisse la biografia “, e su documenti d’archivio. La docufiction come produzione di Perugia1416 corrisponde a un’idea nata durante il lockdown che abbiamo voluto portare a compimento in quanto ottimo veicolo di approfondimenti e studi delle fonti trasposti in una docu-fiction: una parte documentario ed una fiction, quindi divulgazione. Braccio, come sappiamo, riconquistando la sua città non ha fatto quello che tutti temevano, non ha portato vendette e distruzione, ma ha amato la sua città e a sua volta egli era amato dai suoi soldati e rispettato dai concittadini: il suo potentato sulla città non è stata un’opprimente e odiosa signoria, al contrario Braccio ha mantenuto le istituzioni e le libertà del comune perugino, ha associato alla sua gloria il popolo della città e ha amministrato saggiamente il territorio. Con quanto ha lasciato, ha gettato semi per un Rinascimento prossimo a venire. Diremmo un anello di congiunzione tra le due epoche. Al contrario delle prime edizioni, nelle quali c’era anche una parte artistica, con bellissime lezioni del professore Nucciarelli, questa volta si è dato intero spazio alla vicenda storica, salvo un piccolo accenno, all’interno del Nobile Collegio della Mercanzia, al Perugino in relazione alle celebrazioni nel 2023 dei 500 anni dalla sua morte. Nel complesso, con magnifiche immagini della Città intercalate a quelle di fiction, abbiamo un prodotto di alto livello per eccellente promozione di Perugia”.
“Siamo decisamente soddisfatti – ha rimarcato anche Tommaso di Carpegna Falconieri – perché il lavoro è andato avanti di bene in meglio. In aggiunta rispetto alle altre edizioni, questa volta ci siamo avvalsi di una sceneggiatrice molto importante, Emanuela Taschini, e quindi si sente la robustezza della narrazione, oltre alla capacità della regia di Stefano Venarucci e la simpatia e il contributo di tutto lo staff che ci ha aiutato in questo lavoro. Dalle fonti ai documenti, alla realizzazione, alla splendida città: il risultato è molto interessante”.
“Il primo motivo di soddisfazione – ha detto l’assessore Leonardo Varasano – è che Perugia1416 vive anche durante l’anno con varie iniziative. Questo trittico di docufiction è uno, se lo vogliamo definire così, dei ‘frutti’ buoni della Pandemia che ci ha impedito di stare insieme, la partecipazione in piazza ma che, però, ci ha lasciato qualcosa che è destinato a rimanere. Il lavoro fatto durante questo periodo non è stato speso invano ma diventa un punto importante per Perugia 1416 e per il suo futuro, che confidiamo che sia sempre più partecipato. Grazie a Teresa e a tutti coloro che hanno partecipato con grande passione regalando questo lavoro alla città”.
“Sono particolarmente orgoglioso del risultato che abbiamo ottenuto – ha sottolineato infine il regista Stefano Venarucci – che è di altissimo livello e dove trasuda l’orgoglio dei perugini. Chiunque la guardi avrà un quadro esaustivo di quel periodo storico. Ringrazio tutti i partecipanti per il loro contributo”.
Il docufilm, girato nei giorni scorsi nel capoluogo umbro e nei dintorni, rientra nel progetto della settima edizione di Perugia1416: documentario e fiction che ripercorrono la vita di Braccio Fortebracci (rappresentato da un eccellente Alexio Bachiorri) per meglio comprenderne gesta e profilo attraversando la sua avventurosa esistenza nel particolare contesto storico tra Medioevo e Rinascimento. Dalla nascita alla prematura morte, soffermandosi sul suo saggio governo e sul rispetto per la sua amata città, Perugia. Nessuna vendetta, tutt’altro: dal rispetto della forma di governo, così come del corpo accademico, delle arti e corporazioni. Un personaggio che avrebbe segnato diversamente la storia di Perugia e forse della Penisola, se non fosse prematuramente morto nell’assedio dell’Aquila, durante una delle sue campagne espansionistiche verso il sogno di un regno italico. Ripercorrerne la storia significa anche, nella docufiction, restare affascinati dalla bellezza di Perugia. Ad uno spettatore forestiero svelerà angoli segreti, dall’Archivio di Stato, alla Rocca Paolina, all’Oratorio di San Francesco dei Nobili, alla Cappella degli Oddi a San Francesco al Prato, al Cantinone di Collestrada, ai dintorni del Cassero ed altri ancora. Al perugino, quei luoghi così animati daranno il senso del tempo e la curiosità di guardarli con gli occhi di allora, curiosi dei fatti narrati.
Ad illustrare la parte documentaria, come detto, è ancora il noto storico Tommaso di Carpegna Falconieri mentre la fiction è commentata da uno speaker nella lettura di documenti d’archivio e testi di storici del tempo. Protagonisti sono sempre attori non protagonisti tra rionali e armati della Compagnia del Grifoncello insieme ad altri gruppi storici provenienti da Visso e da Rimini. La regia è dell’assisano Stefano Venarucci, le riprese di Guglielmo Sergio; i testi sono di Emanuela Taschini, sceneggiatrice, regista ed attrice.
La docufiction sarà caricata nei prossimi giorni sul canale Youtube di Perugia1416.
FONTE: Ufficio Stampa TGC Eventi (Luana Pioppi).