Il capolavoro “La douleur” di Marguerite Duras Con la straordinaria interpretazione di Dominique Blanc e la regia di Patrice Chèreau, in scena a Solomeo

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Dominique Blanc – Foto di Ros Ribas

SOLOMEO (PG) – Termina la Stagione 22/23 del Teatro Cucinelli di Solomeo. In scena, venerdì 16 giugno alle 21, lo spettacolo internazionale La douleur di Marguerite Duras, uno dei testi più profondi della letteratura del dopo guerra messo in scena dalla stupefacente Dominique Blanc, tra le attrici francesi più acclamate e premiate dal pubblico e dalla critica (quattro César, una Coppa Volpi fra gli altri).

La regia di quest’opera è di Patrice Chèreau, figura chiave della creazione contemporanea europea, regista di teatro, opera e cinema dalla fine degli anni ‘60. Scomparso nel 2013, Chèreau fu il primo ospite internazionale del Teatro Cucinelli di Solomeo: in occasione della rappresentazione del suo spettacolo Coma si è presentato a piedi scalzi e ha prestato voce e volto alle parole dello scrittore Pierre Guyotat.

In scena al Teatro Cucinelli ci sarà la ripresa della regia di Chèreau con la supervisione del coreografo co-regista Thierry Thieû Niang. Dominique Blanc, che riesce a fa risuonare anche nei suoi silenzi e nei suoi sospiri la semplicità e l’intensità della scrittura della Duras, con la sua interpretazione ha vinto il Premio Molière de la comédienne nel 2010.

Note di regia «Innanzitutto, la voglia di lavorare con Dominique Blanc, voglia di condividere qualcosa, di far vivere quel qualcosa. Voglia quindi di confrontarsi con quel testo terribile. Di ricordare questo: la Resistenza, la Liberazione, i campi, questo periodo inimmaginabile che abbiamo dimenticato. E poi il ritorno incredibile di quest’uomo dal quale Marguerite Duras si è separata e che ama, l’orrore dell’attesa, lo splendore della sua rinascita – che anche un po’ merito suo. La speranza disperata. Trasmettere tutto ciò, umilmente, agli spettatori.» Patrice Chéreau

Presentazione – L’ultima guerra Marguerite Duras l’ha vissuta allo stesso tempo come moglie di un marito deportato e come partigiana, ma anche come scrittrice. Lucida, stupita, a volte disperata, durante quegli anni ha tenuto un diario fatto di testi ispirati da tutto ciò che vedeva e che viveva, dalle persone che incontrava o con le quali si scontrava. Sono racconti ed estratti dal suo diario, che Marguerite Duras ha raccolto sotto il titolo de La douleur. Un racconto autobiografico, il diario di un’assenza che ti mette alla prova, di un’attesa minacciosa, della paura atroce che ti schiaccia, della disperazione, della vergogna di vivere aspettando il ritorno di Robert Antelme, suo marito, deportato in un campo di concentramento tedesco. Che non sa nemmeno, in quell’aprile del 45 all’alba della Liberazione, se sia ancora vivo. Vagando in una città assopita, correndo da un ufficio all’altro, maledicendo il telefono, smette di mangiare e di dormire e aspetta, scruta alla ricerca di ogni minimo segno di speranza. La guerra continua dentro di lei anche quando tutt’intorno la gioia della Liberazione si manifesta. Il suo gruppo di partigiani organizza il rientro dei sopravvissuti. Anche lui ritornerà, in un corpo dove la vita non ha più importanza.

Info e Biglietti
Spettacolo in francese con sottotitoli in italiano.
Botteghino telefonico Regionale Teatro Stabile dell’Umbria Tel. 075 57542222.

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Federica Cesarini).