Spoleto: una stagione teatrale tra classici e contemporanei Dal debutto di La locandiera con Sonia Bergamasco alla narrazione di Ascanio Celestini, il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti propone nove appuntamenti di grande interesse culturale

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Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto – Foto presa da Wikipedia

SPOLETO (PG) – “Un invito a Spoleto per scoprire nuovi spettacoli di teatro e di danza, un programma di rilievo per una Stagione teatrale di inedite ed entusiasmanti visioni – il commento del Direttore del TSU Nino Marino – Si apre la Stagione nella città del Festival con la Prima mondiale della nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria: La locandiera di Goldoni, con una formazione che ha portato fortuna al pluripremiato spettacolo Chi ha paura di Virginia Woolf?. Ancora in scena Sonia Bergamasco e Ludovico Fededegni accompagnati da un ricco cast d’attori. Spoleto torna a essere il primo palcoscenico per uno spettacolo che sarà poi applaudito nei più prestigiosi teatri italiani”.

Il Sindaco di Spoleto Andrea Sisti: “La nuova Stagione del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti offre una chiave di lettura fortemente attuale per le caratteristiche della nostra terra: il connubio tra la cultura e la natura. In quest’ottica, il parallelo proposto dal direttore Nino Marino tra le reti e le connessioni esistenti tra gli alberi e le molte ramificazioni artistiche che, in ambito teatrale, fanno dell’Umbria un luogo d’elezione per produzioni e spettacoli, coglie l’essenza di queste proposte, perché invita ogni anno il pubblico a interrogarsi sul valore e sul ruolo della cultura, a vivere attivamente il teatro concependolo come occasione di riflessione e confronto, a decriptare i cambiamenti sociali del nostro tempo anche attraverso la capacità interpretativa di grandi autori e attori e attrici talentuosi”.

“La passione per il teatro, la costante presenza di pubblico agli spettacoli, la storia stessa della nostra città, sono tutti elementi che hanno contribuito nel tempo a definire l’anima di Spoleto, la sua propensione ad essere palcoscenico per le arti – le parole dell’Assessore alla valorizzazione delle culture Danilo Chiodetti – I nove appuntamenti che ci accompagneranno dal 15 ottobre 2023 al 16 marzo 2024 sono la sintesi di un lavoro di produzione e ricerca che, anche quest’anno, il TSU ha condotto con la consueta maestria e attenzione, presentando al pubblico una proposta in grado di tenere insieme scrittori come Carlo Goldoni e Luigi Pirandello, con autori, registi, attori e attrici contemporanei come Ascanio Celestini, Stefano Massini, Drusilla Foer, Ottavia Piccolo, Angela Finocchiaro, Stefano Fresi, Antonio Latella e Sonia Bergamasco. Sono certo che anche questa volta assisteremo a una Stagione teatrale di grande interesse”.

La Stagione 23/24 del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto prende il via domenica 15 ottobre, alle 17, con il debutto in Prima assoluta della nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria: La locandiera di Carlo Goldoni per la regia di Antonio Latella che sceglie Sonia Bergamasco per il ruolo della protagonista Mirandolina. Con lei sul palco gli attori Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo e Valentino Villa. “Una grande operazione civile e culturale; un manifesto teatrale che dà inizio al teatro contemporaneo”, così Latella affronta l’opera del commediografo veneziano e dedica lo spettacolo a Massimo Castri: “un maestro che proprio con Goldoni ha saputo riscrivere parte della storia teatrale italiana”.

Venerdì 10 novembre alle 20.45, Ascanio Celestini – attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo, tra i più importanti rappresentanti del nuovo teatro di narrazione – presenta in Anteprima il suo nuovo spettacolo L’asino e il bue, un racconto dedicato a Francesco, il santo che scelse di servire i poveri e che a Greccio creò il primo Presepe vivente. L’autore immagina la vita di Francesco nei giorni nostri, come il santo vivrebbe la povertà nell’Italia contemporanea: “Perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E dove lo troveremmo oggi?”.

Giovedì 30 novembre alle 20.45, è la volta di Misery di William Goldman, dal romanzo best seller di Stephen King e diretto da Filippo Dini, con Arianna Scommegna, Aldo Ottobrino e Carlo Orlando. “Misery è una grande opera sul potere magico della narrazione – spiega Dini – Un testo senza tempo in cui vengono indagati i meandri della mente umana che cerca le storie, le vuole, le brama, e che di fronte alla fonte di quelle storie non può far altro che innamorarsi e nutrirsi”.

Giovedì 28 novembre, alle 20.45, va in scena Cetra… una volta: Stefano Fresi, Toni Fornari ed Emanuela Fresi, accompagnati dalla saxofonista e vocalist Cristiana Polegri, in uno strabiliante concerto-spettacolo per un tributo al quartetto più celebre del palcoscenico e della televisione italiana dagli anni ’40 agli anni ’80: il Quartetto Cetra. 

La Stagione prosegue all’insegna della danza, venerdì 12 gennaio alle 20.45, con Roberto Castello – tra i coreografi che hanno fondato la danza contemporanea in Italia – e il suo spettacolo Inferno (Premio UBU 2022 come Miglior Spettacolo di Danza); una tragedia in forma di commedia, seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente, sull’invadenza dell’ego.

Giovedì 25 gennaio alle 20.45, Angela Finocchiaro e Bruno Stori, diretti da Carlo Sciaccaluga, sono i protagonisti de Il calamaro gigante, spettacolo tratto dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi. Un viaggio attraverso le avventure di donne e uomini che hanno il coraggio di credere nell’incredibile e abbracciare il mare e la vita come un’unica, strabiliante meraviglia.

Ancora un’opera teatrale tratta dalla grande letteratura con Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, martedì 6 febbraio alle 20.45. Per la messa in scena, il regista Geppy Gleijeses si avvale del talento degli attori Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato e di uno dei più importanti videoartist del mondo Michelangelo Bastiani e il risultato è un originale e sorprendente allestimento nato dall’intuizione del critico Giovanni Macchia: il cannocchiale rovesciato che consente di vedere le cose vicine da una distanza che ne evidenzia gli aspetti ironici e grotteschi.

Con Cosa nostra spiegata ai bambini, in scena lunedì 4 marzo alle 20.45, Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, diretti da Sandra Mangini, si confrontano con le parole di Stefano Massini, per dare forma a un teatro necessario e civile. “Lo spettacolo è la biografia poetica di Elda Pucci nell’anno in cui fu sindaco di Palermo. Era il 1983/1984, quello dell’ascesa dei Corleonesi a capo di Cosa Nostra. – scrive nelle sue note la regista – In uno spazio narrativo e sonoro mutevole, denso di enigmi e apparizioni, Elda combatte contro l’ombra e il silenzio, senza riuscirci. Una storia talmente reale da far venire i brividi”.

A chiudere la Stagione sarà l’istrionica Drusilla Foer con il suo nuovo spettacolo Venere Nemica. Ispirata alla favola di Apuleio Amore e Psiche, la pièce rilegge il Mito in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità.

Abbonamenti e biglietti
Prelazione per gli abbonati della Stagione 22/23 da giovedì 28 settembre a domenica 1 ottobre.
Vendita dei nuovi abbonamenti sabato 7 e domenica 8 ottobre.
La vendita dei biglietti prenderà il via a partire da giovedì 12 ottobre.
La vendita online è disponibile sul sito www.teatrostabile.umbria.it
Prenotazione telefonica: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, tutti i giorni feriali dalle 17 alle 20 fino al giorno prima dello spettacolo. È possibile prenotare dopo l’ultima recita dello spettacolo precedente.
Botteghino Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti Via Vaita S.Andrea, 20, T 0743 222647 il giorno dello spettacolo dalle 17 per gli spettacoli delle 20.45 e dalle 15 per gli spettacoli delle 17.

I programmi della Stagione sono realizzati con materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate certificate PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale.

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Federica Cesarini).