Otello al femminile: la tragedia di Shakespeare in chiave innovativa a Todi Un cast tutto al femminile per raccontare la storia di Otello, Iago e Desdemona, in un gioco di specchi tra teatro e vita, amore e odio, verità e menzogna

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Otello: Cristiana-Tramparulo, Ilaria Genatiempo – Foto di Gianluca Pantaleo

TODI (PG) – Otello da William Shakespeare diretto da Andrea Baracco, con la traduzione e la drammaturgia di Letizia Russo, arriva al Teatro Comunale di Todi mercoledì 10 gennaio, alle 20.45, nell’ambito della Stagione teatrale 23/34.

Lo spettacolo, una produzione del Teatro Stabile dell’Umbria realizzata con il contributo speciale della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, è interpretato da uno straordinario cast tutto al femminile composto da Valentina Acca, Flaminia Cuzzoli, Francesca Farcomeni, Federica Fresco, Viola Marietti, Federica Fracassi nel ruolo di Iago, Ilaria Genatiempo nel ruolo di Otello e Cristiana Tramparulo nel ruolo di Desdemona.

Con Otello, Shakespeare ha consegnato alla letteratura occidentale uno dei suoi personaggi più archetipici: Iago. E, attraverso di lui, una riflessione spietata, eppure carica di pietas, sulle debolezze umane e sull’imprevedibile capacità che abbiamo di generare il male e di accoglierlo come insospettabile parte di noi stessi. La potenza del triangolo Otello-Iago-Desdemona sta nella corsa verso la distruzione di sé e degli altri, in un gioco che trasforma l’immaginazione in realtà e la realtà in immaginazione. “Io non sono ciò che sono”, dichiara Iago nella prima scena del primo atto. Questa definizione che dà di sé non cessa di essere vera se applicata anche agli altri protagonisti della tragedia. Cosa siamo, noi esseri umani, se non materia instabile, che le circostanze possono spingere alle scelte più estreme, alle scoperte interiori più inattese, e ai gesti più feroci?

“Il testo di Otello, con le sue domande abissali sull’ambiguità della natura e delle relazioni umane, mi accompagna da molti anni. – dalle note di Andrea Baracco – Esiste, poi, nel testo, un altro tema per me cruciale: la riflessione sulla profonda affinità tra ciò che è teatro e ciò che è vita. Caso e realtà sono le due forze che muovono la storia, gli elementi che Iago, raffinato improvvisatore, combina e manipola per realizzare il suo sogno di perdente radicale, di anima votata alla rovina dentro e fuori di sé. Il suo agire è quello dell’autore che plasma i propri personaggi, è quello del regista che crea l’universo in cui farli vivere (e morire), è quello dell’attore che conosce l’altro da sé perché non teme di conoscere se stesso. Accanto a lui, Otello e Desdemona, complici involontari del suo disegno, e vittime di un caso che li mette crudelmente di fronte alla verità su se stessi. A fondazione del progetto – continua il regista – ho immaginato un principio di ribaltamento del canone shakespeariano: un cast esclusivamente femminile. Non si tratta di una scelta estetica. Ma poetica: è un inganno, per liberare lo sguardo del pubblico dai pregiudizi sulla storia e i suoi temi, e lasciarsi attraversare dalla terribile consapevolezza che chiunque di noi può, un giorno, trovarsi a giocare il ruolo della vittima o del carnefice, se volontà, fragilità e caso si trovano allineati come astri di una costellazione”.

Biglietti e Info
È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.
Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Federica Cesarini).