Dei Figli: L’Ultimo Atto della Trilogia Premiata Scopri le Sfumature dell’Eterna Gioventù nel Capolavoro di Perrotta

Dei-figli_01-copSabato 16 marzo alle 20.45 al Teatro degli Illuminati di Città di Castello e domenica 17 marzo alle 18 al Teatro Mengoni di Magione, l’attore e drammaturgo Mario Perrotta porta in scena il suo spettacolo DEI FIGLI. Terzo capitolo della trilogia in nome del padre, della madre, dei figli  (Premio Ubu 2022 nella categoria Miglior nuovo testo / scrittura drammaturgica). Lo spettacolo vede insieme Perrotta e Massimo Recalcati, impegnati in una possibile lettura di un fenomeno tutto contemporaneo. In scena: Luigi Bignone, Dalila Cozzolino, Matteo Ippolito, Mario Perrotta e, in video, Arturo Cirillo, Alessandro Mor, Marta Pizzigallo, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano e, in audio, Saverio La Ruina, Marica Nicolai Paola Roscioli, Maria Grazia Solano.

L’opera è un’indagine sulle diverse sfumature dell’esser figlio sine die, senza però dimenticare la forza, lo splendore e l’audacia straordinaria della giovinezza. Dei figli conclude la trilogia In nome del padre, della madre, dei figli, provando a ragionare su “quella strana generazione allargata di ‘giovani’ tra i 18 e i 45 anni che non ha intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Non tutti, per fortuna, e non in ogni parte del mondo. Ma in Italia sì, e sono tanti – spiega Perrotta –. Una casa che è limbo, che è purgatorio, per chiunque vi passi ad abitare Vite in transito che sostano il tempo necessario, un giorno o anche una vita, pagano un affitto irrisorio e in nero e questo li lascia liberi di scegliere quanto stare, quando andare. Solo uno sosta lì da sempre: Gaetano, il titolare dell’affitto. Al momento, le vite in casa sono quattro. Vediamo tutti gli ambienti come se i muri fossero trasparenti. La casa è fluida, come le vite che vi abitano. Le uniche certezze sono quattro monitor di design, bianchi, come enormi smartphone. Su ognuno di essi stanziano, incombenti, le famiglie di origine degli abitanti: genitori, sorelle, cugini… 13 personaggi per un intreccio amaramente comico, un avvitamento senza fine di esistenze a rischio, imbrigliate come sono nel riflettere su se stesse”.

“Una delle grandi mutazioni antropologiche del nostro tempo riguarda la cronicizzazione dell’adolescenza – il commento di Recalcati – Oggi l’adolescenza non è più il riflesso psicologico della ‘tempesta’ psicosessuale della pubertà bensì una condizione di vita perpetua che tende a cronicizzarsi. Quando questo accade in primo piano è la difficoltà del figlio di accettare la separazione dai genitori per riconoscersi e viversi come adulto”.

Perrotta ci presenta quindi il suo sguardo sul presente per indagare quanto profonda e duratura è la mutazione delle famiglie millennial e quanto di universale, eterno, resta ancora.

Info e biglietti
È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20.
Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it

FONTE: Ufficio Stampa Teatro Stabile dell’Umbria (Federica Cesarini).