La “Fiera dei morti”

fiera_dei_morti_perugiaLa “Fiera dei morti” di Perugia risale all’epoca medievale, solo che allora era denominata “Fiera di Ognissanti”, essendo collocata nel periodo di tale ricorrenza religiosa. La Fiera di Perugia si inseriva in un ricco calendario di attività fieristiche e mercantili presenti in Umbria, in età medievale e rinascimentale, nonostante la regione non aveva nè vie di collegamento nè sbocchi marittimi. Tali fiere avevano principalmente la funzione di mercantilizzazione dei prodotti agricoli e del bestiame. Le fiere godevano di esenzioni particolari come la franchigia sulla merce venduta, cioè la dispensa da qualsiasi dazio o imposta, e la libertà di commerciare per chiunque, anche per coloro che avevano problemi con la giustizia per cause civili. Fiera significava anche grande evento per la città che la ospitava, data anche la durata notevole di tali avvenimenti (mensile, quindicinale) che determinava un grande afflusso di persone che vi soggiornavano. Nel periodo della Fiera di Ognissanti di Perugia si tenevano dei giochi di antica tradizione come la caccia al toro, la corsa dell’anello e la corsa del palio o della quintana. Negli ultimi decenni, si è sostituito ai giochi tradizionali la presenza del luna park, i cosiddetti “baracconi”, che sono presenti nell’area fiera. Solo a partire dal ‘600 la Fiera di Ognissanti verrà denominata “dei defunti”, mentre nell’800 prenderà il nome attuale di “Fiera dei morti”. Il significato di questa scelta
sembra voler esprimere il desiderio di rendere compatibile il ricordo e il rituale ricongiungimento con gli antenati con l’esigenza di attenuare il sentimento di tristezza comunque presente nella memoria dell’assenza. Il rituale della festa prevede addirittura l’usanza di mangiare dolci denominati “fave dei morti”. Oggi, la Fiera dei morti rappresenta comunque una tradizione molto sentita dalla popolazione: è difficile che un perugino non faccia almeno una visita alla fiera e non acquisti qualcosa. La Fiera rappresenta quindi un rituale simbolico di appartenenza alla comunità, che si ripete regolarmente ogni anno, e che sembra segnare nell’immaginario collettivo i cicli Tradizionale fiera mercato che si svolge i primi di novembre della vita, ed il passaggio dalla bella stagione a quella invernale. La funzione simbolica e di aggregazione cittadina sopravanza così quella economica, dando un senso compiuto ad una attività commerciale che, sul piano economico, non potrebbe certamente competere con i centri commerciali o la grande distribuzione. Il progressivo incremento di qualità dell’offerta commerciale, sempre più orientata a proporre prodotti tipici, rari e di provenienza locale, promuove l’attuale Fiera dei morti anche presso le città vicine, da cui si registra un buon afflusso. Infatti, l’evento ha ormai acquisito anche una sua rilevanza turistica entrando a far parte del calendario delle grandi e tradizionali manifestazioni della città di interesse turistico.